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Ue, Farrell (The Spectator): "Meloni lavorerà bene con Ursula, l'incognita è Trump"

"Malgrado il voto contro, Meloni farà la realista e continuerà a lavorare bene come prima con la von der Leyen"

Giorgia Meloni (Afp)
Giorgia Meloni (Afp)
20 luglio 2024 | 19.42
LETTURA: 2 minuti

"Malgrado il voto contro, Meloni farà la realista e continuerà a lavorare bene come prima con la von der Leyen. La questione chiave (a parte una possibile crisi migratoria quest'estate) sarà l'Ucraina e l'effetto Trump dopo novembre. Le Pen/Orban/Salvini fanno i 'pacifisti', se così possiamo chiamarli. Meloni finora ha mantenuto una posizione netta a sostegno di Kyiv. Ora - da amica di Trump - che cosa farà?". Se lo chiede in un colloquio con l'Adnkronos Nicholas Farrell, corrispondente del britannico 'The Spectator' e in passato autore di una storica intervista a Silvio Berlusconi (condotta insieme a Boris Johnson).

"Giorgia Meloni alla fine è rimasta fuori sia dal centrodestra del Ppe di Ursula von der Leyen che dalla destra-destra di Le Pen, Orban e dal 'little big man' Salvini", prosegue Farrell. "Con questi ultimi la distanza è soprattutto sull'Ucraina. Questo vuol dire niente super gruppo di destra come qualcuno aveva ipotizzato, per diventare il secondo gruppo all'Europarlamento, superando anche i Socialisti. Di conseguenza, non c'è stato lo spostamento a destra del centrodestra dominante a Strasburgo. Però l'approccio della Meloni sulla crisi dei migranti era stato già accettato dal Ppe e da von der Leyen, e continuerà ad esserlo (vedi anche il manifesto del Ppe che propone centri migranti offshore come quello creato in Albania da Edi Rama e Meloni)", sottolinea Farrell.

"Parlando di Trump - aggiunge - tanti suppongono che da presidente farà di tutto (compresa la fine del sostegno finanziario e militare degli Usa/Nato a Zelensky) per costringere Ucraina e Russia a fare la pace, e che questo in realtà vorrà dire che l'Ucraina dovrà concedere gran parte dei territori sottratti illegalmente da Putin. La verità è che non si sa mai con Trump. È molto più probabile che pretenda che l'Europa paghi di più per la sua difesa e non solo il 2% del pil dovuto (ma mai garantito neanche quello). Meloni sarà d'accordo. Ma la sinistra no. Cosa dirà una parte degli intellettuali vicini al Pd, che sostiene gli aiuti a Ucraina a oltranza, se Trump dirà all'Europa 'Certo, dobbiamo difendere l'Ucraina, ma da adesso in poi pagate anche voi!'?", conclude.

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