
L'ex premier: "Il gesto che ho compiuto appartiene a una mia gestualità familiare, ho commesso un errore ma non volevo aggredirla né intimidirla"
Romano Prodi si scusa dopo le polemiche per aver tirato i capelli della giornalista Lavinia Orefici durante la domanda sul Manifesto di Ventotene. L'ex premier decide di chiarire e fare mea culpa, chiedendo tuttavia di non strumentalizzare l'episodio.
"Ritengo sia arrivato il momento di chiarire alcune cose rispetto a quanto accaduto sabato, 22 marzo, a margine della presentazione del mio ultimo libro. Il gesto che ho compiuto appartiene a una mia gestualità familiare. Mi sono reso conto, vedendo le riprese, di aver trasportato quasi meccanicamente quel gesto in un ambito diverso. Ho commesso un errore e di questo mi dispiaccio. Ma è evidente dalle immagini e dall’audio che non ho mai inteso aggredire, né tanto meno intimidire la giornalista", dichiara Prodi in una nota.
"Questa vicenda mi offre l'occasione per una riflessione che forse è utile. Penso sia un diritto di ciascuno, non importa affatto quale ruolo abbia ricoperto nella vita, rivendicare la propria storia e la propria onorabilità e non accettare, come un destino inevitabile, la strumentalizzazione e persino la derisione dilaganti, anche grazie alla potenza della Rete. Come se un'intera vita non contasse, come se il futuro non esistesse", aggiunge.
"Non c'è proprio niente da chiarire", aveva detto Prodi solo qualche ora prima rispondendo così alle domande sulla tirata di capelli, evidenziata dai video diffusi nelle ultime ore da Quarta Repubblica e Di Martedì.
"Se si vuole creare l'incidente nei confronti di un vecchio professore, lo si faccia pure. E io gioisco", diceva Prodi a Bruxelles, dopo aver incontrato la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola.
Prodi ha intanto incassato il sostegno dem. "Noi, la delegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo, stiamo con Romano Prodi", scriveva l'europarlamentare Giorgio Gori pubblicando una foto che ritrae la delegazione del Pd con Prodi.
"Da giovane universitario iniziai a seguire la politica con la nascita dell’Ulivo e sulla spinta europeista impressa da Romano Prodi. Con lui non solo abbiamo vinto le elezioni politiche, ma abbiamo costruito, grazie anche alla generosità di altri autorevoli dirigenti, il partito democratico. La destra lo sta attaccando in maniera strumentale perché è simbolicamente il fondatore del centrosinistra che ha saputo vincere ed è sempre stato uno dei più convinti sostenitori dell’Europa politica contrapposta a progetti populisti e nazionalisti che oggi rischiano di prevalere nel nostro continente. Oggi più che mai è importante da parte della nostra comunità rinnovare la stima e la gratitudine nei suoi confronti", scriveva su Facebook il senatore del Pd, Alessandro Alfieri.