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La premier alla Conferenza dei prefetti e questori d'Italia: "Da governo gioco di squadra". Piantedosi: "Abbiamo ridotto sbarchi del 60%, 1300 espulsi in più nel 2024"
''L'Italia è determinata a portare avanti il protocollo con l'Albania" per i migranti "e a trovare una soluzione a qualunque ostacolo''. Ad affermarlo la premier Giorgia Meloni alla Conferenza dei prefetti e questori d'Italia. "Il governo ha cercato e trovato sul fronte migranti ''soluzioni pragmatiche, non ideologiche che cercano di trovare la soluzione dei problemi per tutti. E se questo è stato possibile, è grazie al gioco di squadra'', ha quindi sottolineato. ''La legalità è una assoluta priorità del governo, così come è una priorità la lotta alla mafie e all'immigrazione irregolare'', ha poi aggiunto.
Secondo Meloni è "sarà importante fare chiarezza'' sulle norme relative ai Paesi sicuri ed è importante'' che la "Corte di giustizia europea scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio, non solo dell'Italia, ma di tutti gli stati membri dell'Unione europea".
"Penso sia importante anticipare l'entrata in vigore di quanto previsto dal Patto di immigrazione e asilo sulla definizione di Paesi sicuri". In materia di immigrazione, ha sottolineato la presidente del Consiglio, ''ci sono alcune priorità: il governo continua a ritenere ovviamente necessaria, ormai urgente, una revisione della direttiva rimpatri del 2008, il concetto di Paese sicuro.Credo sia importante anticipare l'entrata in vigore di quanto previsto dal nuovo patto di immigrazione e asilo sulla definizione di Paese di origine sicuro anche per fare un pò chiarezza su un tema molto controverso e oggetto di provvedimenti giudiziari che appaiono disattendere quanto stabilito con legge dal Parlamento italiano''.
''Diminuire le partenze, stroncare il business dei trafficanti, è l'unico modo di ridurre il numero delle persone che perdono la vita nel tentativo di raggiungere l'Italia e la Ue. Non c'è niente di più importante che salvare una vita umana'', ha detto la premier, che ha rivendicato "il ruolo decisivo giocato dall'Italia a Bruxelles per cambiare l'approccio europeo sulle migrazioni''. ''Se oggi -ha sottolineato Meloni- la priorità sono i partenariati paritari con i Paesi di origine e transito e non più la distribuzione all'interno dei confini europei di un flusso migratorio che non si può gestire, se la priorità non è più questa ma la difesa dei confini e se si parla di rafforzamento della politica dei rimpatri, che è la prossima sfida, se le nostre soluzioni innovative, a dispetto di quel che alcuni pensavano, sono guardate con interesse e attenzione, penso che si debba al lavoro fatto fin qui''.
"Abbiamo ridotto gli sbarchi del 60%, questo non è avvenuto a caso ma perché ci sono una miriade di accordi internazionali innanzitutto sotto l'egida e il lavoro preparatorio che ha fatto il presidente del Consiglio dei ministri ma anche noi abbiamo degli accordi operativi con strutture di polizia di paesi con cui collaboriamo'', ha detto dal canto suo il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi nel corso della Conferenza. ''Abbiamo innovativamente favorito i canali d'ingresso regolare - ha aggiunto - mai come sotto il nostro governo c'è stato un incremento di corridoi umanitari e di ingressi per accesso regolare al lavoro''.
"Per il terzo anno di fila e anche nei primi mesi di quest'anno si registra un incremento del 15-20% di espulsioni, ovvero di rimpatri effettivi che facciamo, anche se non ci sembra ancora abbastanza. Rispetto al 2022 lo scorso anno abbiamo incrementato di circa 1300 persone espulse in più, sono 1300 potenziali fattori di insicurezza per i nostri concittadini, perché sono persone che sono state individuate non solo per la condizione di irregolarità sul territorio ma sono state anche riconosciute come potenziale pericolo per la sicurezza dei cittadini'', ha detto ancora Piantedosi.