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Meloni: "Chiamare madre Sala emozione più grande. Mai parlato di Starlink con Musk"

La premier in conferenza stampa: "Caso Abedini al vaglio del ministero della Giustizia, interlocuzioni anche con Usa". Sul governo: "Salvini al posto di Piantedosi non è all'ordine del giorno". E annuncia: "Vittorio Rizzi a capo del Dis"

Giorgia Meloni (Fotogramma)
Giorgia Meloni (Fotogramma)
09 gennaio 2025 | 11.17
LETTURA: 8 minuti

"Credo che ieri sia stata una bella giornata per l'Italia intera, per me, e vi farò una confessione, non ho provato emozione più grande di quando ho chiamato una madre per dire che sua figlia stava tornando a casa". Così la premier Giorgia Meloni, oggi nel corso della conferenza stampa alla Camera, rispondendo a una domanda sul caso di Cecilia Sala e sulla liberazione della giornalista italiana.

Quello per la liberazione di Sala "non è un lavoro che ho fatto da sola, voglio ringraziare Mantovano, l'intelligence, il corpo diplomatico, il ministro degli Esteri Tajani. E' stata una triangolazione complessa - sottolinea - con Iran e Stati Uniti di America, una questione seguita dall'inizio con costanza, mettendo assieme dei tasselli che hanno composto questo puzzle".

Poi, rispondendo alle domande: "Non ho notizia" se Musk ha avuto un ruolo nella liberazione di Sala.

Caso Abedini

Quanto al caso Abedini, "è al vaglio del ministero della Giustizia, al vaglio tecnico e politico. Anche seguendo quello che c'è scritto nel trattato di mutua cooperazione giudiziaria con gli Stati Uniti, bisogna continuare a discutere anche con i nostri amici americani: avrei voluto parlarne anche con il presidente Biden che doveva essere qui a Roma oggi", dice Meloni rispondendo a una domanda sul caso dell'ingegnere iraniano detenuto in Italia.

Su Abedini "le interlocuzioni ovviamente ci sono e ci sono state finora, ci saranno comunque e quindi insomma il lavoro è ancora molto complesso, non è una cosa che è terminata ieri, ma penso che si debba discutere dei dettagli nelle sedi che sono competenti".

A una domanda sul caso Starlink, Meloni risponde: "Non ho mai parlato personalmente di queste vicende con Musk''. ''Sono abbastanza colpita su come alcune notizie false rimbalzino e arrivano al centro del dibattito e continuino ad essere discusse nonostante siano state smentite'' come quella della firma di un accordo tra il governo italiano ed Elon Musk per la vicenda Starlink. ''Parlo soprattutto dell'opposizione'', dice la presidente del Consiglio ribadendo che il governo italiano non ha siglato alcuna intesa con la società di Musk. ''Valuto gli investimenti stranieri - spiega Meloni - solo con la lente dell'interesse nazionale, non delle amicizie. Non è mio costume usare il pubblico per fare un favore agli amici".

''Il problema con Space X è che è privato o che è Musk? Perché io non faccio favori agli amici, ma non accetto nemmeno che a persone che hanno buoni rapporti con me venga attaccata una lettera scarlatta... Questo va trattato come un tema di sicurezza nazionale. Da una parte, si tratta di mettere in sicurezza informazioni delicate parlando con un soggetto che è più avanzato'', tenendo conto che ''per fare questo lavoro non ci sono alternative pubbliche''. Quindi, l'alternativa è ''non avere una protezione di questi dati e questo è il vero dilemma. In un dibattito serio questo sarebbe il tema del quale dobbiamo discutere, quale sia preferibile" tra due scenari che ''non sono ottimali. Su questo dibattito sono laica, però mi devo porre la questione perché se certe comunicazioni finiscono in mani sbagliate, il governo è responsabile''.

Musk e Soros

Quanto alle posizioni di Musk, "io penso che dobbiamo ricondurre le cose nell'alveo in cui si trovano. Elon Musk è una persona molta nota e molto facoltosa che esprime le sue opinioni, può piacere o no, ma stiamo parlando di questo. Quando di fronte a questo mi si dice che è un pericolo per la democrazia, io devo segnalare che non è il primo, di persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni ne ho viste parecchie, spesso le esprimono contro di me, non mi ricordo che qualcuno si sia scandalizzato".

"Dov'è il problema? Il problema - dice - sarebbe ed è quando delle persone facoltose utilizzano quelle risorse per finanziare in mezzo mondo partiti, associazioni, personaggi politici per condizionare le scelte politiche degli Stati nazionali: questo non lo fa Elon Musk, lui ha finanziato la campagna elettorale nel suo Paese, del suo candidato, dove tra l'altro è abbastanza comune, non mi risulta che finanzi in giro partiti, lo fa per esempio George Soros e io la considero una pericolosa ingerenza. Ma quando è accaduto mi si è parlato di filantropi".

"Il problema è che Musk è influente e ricco o che non è di sinistra?", chiede ancora Meloni, secondo cui "l'ingerenza sulla sovranità di un altro Paese si ha quando i miliardi vengono spesi per pagare i politici e condizionare le scelte politiche". "Non prendo soldi da Elon Musk", afferma la presidente del Consiglio, che poi ribadisce: "Questo pericolo per la democrazia non lo vedo".

E mette in chiaro: "Su George Soros nessuno ha fatto o fa la campagna antisemita, però si potrà giudicare quello che fa? Io sono libera di giudicare quello che fa e lo considero molto più ingerente di quanto lo sia Elon Musk e l'ho argomentato, quella è un'ingerenza seria".

Rizzi a capo del Dis

Nel corso della conferenza stampa la premier annuncia: "Abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi" a capo del Dis, "persona che ha alle sue spalle una carriera assolutamente prestigiosa all'interno della Polizia di Stato, un funzionario dello Stato di prim'ordine". La premier spiega che la nomina verrà formalizzata nel Consiglio dei ministri convocato per oggi pomeriggio.

Sulle dimissioni di Elisabetta Belloni dal vertice del Dis "ho letto molte ricostruzioni che non corrispondono a verità, quello che ha detto l'ambasciatrice Belloni corrisponde a verità: ha deciso di anticipare di qualche mese la scadenza naturale del suo incarico per evitare di finire nel tritacarne che di solito accompagna nomine così importanti".

"Salvini al posto di Piantedosi non è all'ordine del giorno"

A chi gli chiede se esiste l'ipotesi di un 'trasloco' di Matteo Salvini al Viminale, dopo l'assoluzione del leader della Lega al processo Open Arms, la premier risponde: ''Lei dice che la parola rimpasto ha fatto capolino negli ultimi giorni, ma in realtà fa capolino da quando sono al governo... Salvini sarebbe un ottimo ministro dell'Interno, ha ragione a dire che senza il procedimento, che abbiamo visto come è andato, avrebbe chiesto e ottenuto il Viminale ma oggi abbiamo un ottimo ministro dell'Interno, Piantedosi, che ringrazio, e quindi questa cosa non è all'ordine del giorno...''. "La parola rimpasto è una parola a cui sono abituata ma a cui non sono tendenzialmente favorevole...'', aggiunge Meloni.

Migranti e Paesi sicuri

Sulla questione migratoria, la presidente del Consiglio afferma che "le sentenze della Cassazione danno ragione al governo: spetta al governo stabilire quali sono i Paesi sicuri". La Cassazione dice "che il giudice non può sistematicamente disapplicare il trattenimento dei migranti che arrivano da quei Paesi, ma può invece motivare il caso specifico per cui quella persona non è sicura in quel Paese, che è una cosa completamente diversa da quella che hanno fatto i magistrati del Tribunale di Roma, che non entrano nel merito del singolo caso", aggiunge Meloni.

"Troppa falsità su mia sorella Arianna"

A chi gli chiede un commento alla notizia pubblicata da 'Il Giornale' tempo fa nei confronti della sorella Arianna per traffico di influenze illecite a seguito del suo attivismo per le nomine governative, Meloni risponde: ''Non penso che i giudici abbiano messo nel mirino mia sorella ma mi stupisce molto che a lei vengano addebitate numerosissime cose. Questo mi ha molto incuriosito, perché una cosa falsa può essere una svista, due cose false possono essere due sviste, tre cose false possono essere tre sviste, ma quattro cose false diventano una strategia e allora mi interrogo sulla strategia... Questo è quello penso della vicenda, dopodiché chiederò a mia sorella cosa ne pensa se trova un minuto mentre stipa tutta questa gente...''.

Norma 'anti-Renzi'

Sulla cosiddetta norma 'anti-Renzi' inserita nella legge di bilancio, Meloni dice che è una norma "di iniziativa parlamentare, che condivido. Penso sia assolutamente normale che si vieti a chi ricopre incarichi di governo e a chi rappresenta gli italiani in Parlamento di prendere soldi da Stati esteri, segnatamente esterni alla Ue". "La notizia non mi sembra questa, semmai la notizia è che serva una legge per dire quello che il buonsenso, la coscienza, il buongusto avrebbero richiesto naturalmente", prosegue la presidente del Consiglio.

Insediamento Trump

A proposito della cerimonia di insediamento di Donald Trump il 20 gennaio prossimo "confermo l'invito e mi farebbe piacere esserci - sottolinea - chiaramente lo sto valutando sulla compatibilità di agenda con le moltissime cose che dobbiamo fare. Ma se riesco, volentieri partecipo".

Ricandidatura

Se mi ricandiderò alle prossime elezioni politiche? "Questo è un lavoro faticosissimo, è una decisione che io prenderò quando la devo prendere, anche valutando i risultati che ho portato a casa. Però, sapete che non sono abbarbicata alla poltrona: se sono utile cerco di essere utile, se non posso essere utile mi regolo di conseguenza".

Stampa e giornalisti

"Non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa e dunque per la democrazia", dice a inizio conferenza la premier dopo il discorso del presidente dell'Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli.

"Sento dire spesso che io non risponderei abbastanza alle domande" dei giornalisti, "ho chiesto di fare a spanne un calcolo delle domande alle quali ho risposto" nel 2024 e sono state "350 domande, più di una al giorno", aggiunge la presidente del Consiglio. "Ho fatto la scelta di non partecipare alle conferenze stampa" dopo i Consigli dei ministri perché "Giorgia Meloni al governo non è da sola", puntualizza la premier.

Poi rileva: "Mi capita sempre più frequentemente di trovare virgolettate sui giornali dichiarazioni che non ho mai detto e che non ho mai pensato. E molto frequentemente mi capita di vedere fatti che non sono avvenuti. Mi piacerebbe che provassimo, partendo da questa conferenza stampa, a ripartire con un piede diverso. Io assicuro rispetto per il vostro lavoro, ancora più rispetto: mi permetto di chiedere rispetto per il mio".

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