Nella truppa parlamentare di Fratelli d'Italia c'è chi fa il tifo per un impegno diretto della presidente del Consuglio nella competizione elettorale come capolista in tutte le circoscrizioni
La vera missione, il vero obiettivo da cui dipende il futuro del Paese per i prossimi 15 anni sono le elezioni europee. Martedì sera, Palazzo Brancaccio. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è a tavola con parlamentari e ministri di Fratelli d'Italia, convocati a sorpresa per una cena di partito in vista della ripresa dei lavori. Tra un assaggio di calamarata di Gragnano e qualche aneddoto sulle ferie appena trascorse, gli eletti di FdI conversano con la loro leader, scambiando punti di vista sui prossimi delicati appuntamenti a partire dalla legge di bilancio.
Quello della presidente del Consiglio è un registro colloquiale: raramente, nel corso della cena, l'inquilina Palazzo Chigi si concede un'incursione nelle tematiche strettamente politiche. Ma quando viene toccato l'argomento delle europee, riferiscono all'Adnkronos alcuni dei partecipanti all'incontro, Meloni non si lascia sfuggire l'occasione per rimarcare l'importanza della tornata elettorale del prossimo anno: il voto del 2024 è cruciale, il senso del ragionamento della premier, perché un'ottima affermazione del centrodestra e in particolare di FdI (attualmente quotato tra il 28% e il 30% nei sondaggi) darebbe più forza contrattuale all'esecutivo nelle trattative con la Ue sui dossier economici, ma anche su altre questioni essenziali come quella dei migranti. "Se i sondaggi di oggi saranno confermati l'anno prossimo - ragiona una fonte Fdi al Parlamento Ue, pallottoliere alla mano - dovremmo ottenere 26 europarlamentari".
E proprio in vista del voto dell'anno prossimo, l'Europa sarà sempre più al centro dell'agenda della presidente del Consiglio. Dal 26 al 29 settembre è in programma in Spagna, a Madrid, un convegno del gruppo dei Conservatori europei dove è previsto anche un contributo di Meloni (che di Ecr, il partito dei Conservatori e Riformisti europei, resta la presidente nonostante i rumors su un suo possibile addio alla leadership). Il giorno 27 sarà trasmesso un videomessaggio della leader di Fratelli d'Italia nel corso della sessione di lavoro "Il presente e il futuro dell'Europa". Parleranno in video anche alcuni dei principali alleati 'sovranisti' della premier, come il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, quello ceco Petr Fiala e la leader del partito di destra Veri Finlandesi Riikka Purra. Previsto, nel primo giorno della kermesse, un discorso di Santiago Abascal, presidente del partito di ultradestra spagnolo Vox, oltre agli interventi di Jorge Buxadé, capo della delegazione spagnola nel gruppo Ecr, e di Ignacio Garriga, segretario generale di Vox e dei leader regionali di Vox. La prossima settimana invece (14 settembre) la premier volerà a Budapest in casa di Viktor Orban per partecipare al demographic forum.
Sempre riguardo alle elezioni europee, le voci su una possibile candidatura di Meloni come capolista in tutte le circoscrizioni non si sono del tutto sopite. Nella truppa parlamentare di Fdi c'è chi fa il tifo per un impegno diretto della premier nella competizione elettorale: "Con Giorgia in prima linea - osserva un luogotenente meloniano - non avremmo bisogno di figure acchiappa-voti da piazzare in lista". E con l'avvicinarsi del voto del 2024 anche la campagna elettorale fa il suo ingresso nel dibattito politico. Lo ha constatato la stessa Meloni nel corso dell'ultima conferenza stampa post Cdm, parlando del rapporto con i suoi due alleati al governo: la dialettica tra Matteo Salvini e Antonio Tajani, ha detto la premier, "non mi preoccupa particolarmente, la considero una dialettica normale per forze politiche che sono coese e che hanno le loro differenti sfumature", che vengono rivendicate "specie quando si va verso una campagna elettorale proporzionale".
Meloni si è detta "assolutamente certa" che "non ci saranno ripercussioni di alcun tipo per il governo" perché "tutti sanno che abbiamo una responsabilità molto forte che gli italiani ci hanno dato e che possiamo dare a questa nazione una stabilità che non ha visto negli ultimi anni". "Ovviamente bisognerà monitorare, vedersi molto e forse anche di più di quanto non ci siamo visti in passato, anche con i gruppi della maggioranza", ha proseguito. E se finora il governo Meloni ha tenuto un rapporto costruttivo con l'Europa, nei prossimi mesi - complice soprattutto la partita sulla legge di bilancio - non è escluso un inasprimento dello scontro con Bruxelles. La polemica tra il vicepremier Salvini e il commissario europeo Gentiloni ne è l'antipasto: il governo italiano auspica una nuova sospensione dei vincoli di bilancio in attesa della riforma, ma l'ex premier del Pd l'ha esclusa.
Interpellata sull'argomento Meloni ha rincarato la dose: "I commissari europei, pur rappresentando le nazioni, quando sono commissari rappresentano l'Unione europea. Poi, da quando ogni nazione ha il suo commissario accade che questi tengano un occhio di riguardo verso la nazione che rappresentano. Penso sia normale e giusto e sarei contenta se accadesse di più anche per l'Italia", ha affermato la leader di Fdi. Di Europa ma soprattutto dei provvedimenti adottati nel primo anno a Palazzo Chigi Meloni parlerà il prossimo 24 settembre all'Auditorium Conciliazione: questa la cornice scelta da Via della Scrofa per festeggiare il compleanno di Fratelli d'Italia al governo. L'intervento della premier sarà trasmesso in tutti gli eventi targati Fdi che si svolgeranno in contemporanea.