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Attacco Iran contro Israele, Meloni convoca vertice d'urgenza: "L'Italia è per il cessate il fuoco"

Palazzo Chigi fa sapere che il tavolo di governo è stato convocato in forma permanente per monitorare l'evolversi della situazione in Medio Oriente

La premier Giorgia Meloni - Agenzia Fotogramma
La premier Giorgia Meloni - Agenzia Fotogramma
01 ottobre 2024 | 20.40
LETTURA: 4 minuti

"Nel condannare l’attacco iraniano a Israele, il Governo italiano esprime profonda preoccupazione per gli sviluppi in corso e lancia un appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali, chiedendo di evitare ulteriori escalation", si legge così in una nota di Palazzo Chigi, al termine del vertice "convocato d’urgenza" dalla premier Giorgia Meloni "per discutere la situazione e valutare le misure necessarie alla luce dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente". "È urgente - si legge ancora nella nota del governo - giungere a un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi in linea con la risoluzione 2735. Nell’immediato, il Governo è impegnato nella messa in sicurezza dei cittadini italiani e dei militari del contingente Unifil".

Alla riunione hanno partecipato, insieme alla presidente del Consiglio, il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento da remoto, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata per i servizi di sicurezza, i vertici dei servizi segreti, il Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio Fabrizio Saggio e, in collegamento, l’Ambasciatore d’Italia in Israele, Luca Ferrari.

"Il tavolo di governo è stato convocato in forma permanente - ha reso noto Palazzo Chigi - per monitorare costantemente l'evolversi della situazione e adottare tempestivamente le misure necessarie".

Le reazioni della politica

Reduce dal vertice, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è intervenuto in collegamento con '4 di sera' su Rete4: "Siamo tutti preoccupati, stiamo seguendo con la massima attenzione l'evoluzione dei fatti". "La prima preoccupazione - spiega il vicepremier - sono i cittadini italiani, in Libano ci sono circa 300 italiani non stanziali, più 2-3mila stanziali. In più i militari della missione Unifil. C'è una situazione di grande tensione". "Noi siamo per il cessate il fuoco sia in Libano sia a Gaza", ha detto ancora il ministro su Rete4. E per quanto riguarda il rischio che quanto sta avvenendo possa 'risvegliare' le cellule dormienti in Occidente, Tajani ha risposto che "il terrorismo è sempre un rischio" e ha chiarito che è stato già "alzato il livello di sicurezza per i luoghi di culto e di cultura" e "sono state prese tutte le misure".

Altri esponenti della politica nel corso della serata hanno commentato la situazione in Medio Oriente. A cominciare dal ministro Matteo Salvini che nel corso di una diretta social ha detto: "Conto che tutti usino la testa, il diritto a esistere di Israele non si può mettere in discussione", è "sacrosanto dire che lo stato ebraico ha diritto di difendersi, ma usando la testa e cautela, senza fare strage di civili".

"La situazione in Medio Oriente - afferma Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, intervenendo al GR Radio Rai - ci impone di essere molto attenti ai molto cauti. Da una parte dobbiamo essere sempre vicini al popolo israeliano, che è l'aggredito, ma al tempo stesso è necessario lavorare per la de-escalation, cercando tutti i modi di far prevalere la diplomazia rispetto alle armi. Su questo l'impegno del ministro Tajani è massimo e anche per quanto riguarda Forza Italia questa è l'unica via possibile".

E il leader di Azione, Carlo Calenda, via social sollecita una "efficace iniziativa diplomatica". Ribadendo "solidarietà e vicinanza al popolo di Israele per le vittime dell'attentato terroristico di Jaffa e per il lancio di missili su Tel Aviv", Calenda ribadisce la necessità "che il governo italiano si renda protagonista di una efficace iniziativa diplomatica che punti a una reale descalation nell'intera regione".

Dall'Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni rilevano come "il lancio di missili dall’Iran verso Israele conferma tutte le nostre peggiori previsioni. La guerra totale scatenata dal governo israeliano è sempre più vicina. La logica delle armi ha portato alla guerra globale. Occorre subito una iniziativa per fermare l’escalation".

Il senatore Ivan Scalfarotto, responsabile Esteri di Italia Viva, ha commentato su X: "L'Iran, ispiratore e sponsor dei movimenti territoristici che destabilizzano il Medio Oriente, attacca militarmente Israele. È il colpo di coda di un regime detestato dal suo popolo, in una profonda crisi economica, guidato da una leadership autoreferenziale e feroce giunta al suo capolinea".

Il segretario di Più Europa Riccardo Magi afferma: "Israele ha tutto il diritto di difendersi dalle forze terroristiche che minacciano la sua esistenza e la vita dei suoi cittadini. Ma non può avere, come non lo ha nessun altro Paese, il diritto di offesa: ciò che è avvenuto a Gaza e che rischia di ripetersi in Libano, è inaccettabile, sotto il profilo umanitario e del diritto internazionale. Netanyahu non può trascinare una intera area del mondo in un caos senza fine, e che andrebbe anche discapito dei cittadini israeliani e degli ebrei in tutto il mondo".

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