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Il caso

Nek su Bibbiano: "No a strumentalizzazioni politiche"

La precisazione del cantante dopo il post di sabato scorso, oggetto di un intervento di Salvini

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)
22 luglio 2019 | 09.59
LETTURA: 3 minuti

"Eh no. Troppo facile strumentalizzare le mie parole e chi è coinvolto in questa vicenda. Voglio ricordare che parliamo di bambini. Non mi occupo di politica, non mi interessa entrare, né essere messo in mezzo, in dibattiti tra partiti o su partiti. Si tratta di una vicenda a cui, come papà e come uomo, mi sono sentito di dare spazio. Una vicenda grave. Si spera nella giustizia. Fine". Il cantante Nek, all'anagrafe Filippo Neviani, torna sulla vicenda di Bibbiano, dopo che un suo post di sabato (dove denunciava, da uomo e da papà, che è "inconcepibile che non si parli dell’agghiacciante vicenda di #bibbiano"), era stato accolto da una pioggia di plausi ma anche da critiche politiche dai toni duri e di differenti orientamenti, tanto contro il Pd (l'ex sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, indagato per abuso d’ufficio e falso ideologico, era stato espresso dal Partito Democratico) quanto riferite al fatto che la foto con cui era accompagnato il post ritraeva uno striscione attribuito ad una formazione di estrema destra, per via del tipico 'font' usato di solito da Forza Nuova e Casapound.

Lo stesso post era stato oggetto ieri di un intervento di approvazione sempre via social del vicepremier Matteo Salvini: "Nel silenzio di tanti giornali e tg, la VERGOGNA dei bimbi strappati alle famiglie urla vendetta. Onore a Nek e a Laura Pausini, chi tace su #Bibbiano è complice!", aveva scritto Twitter il ministro dell'Interno riferendosi alle parole dei due cantanti in difesa dei bambini.

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