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Tredici opere nella personale presso la Basile Contemporary Art Gallery
Risplendono di luce le tredici opere che Giovanni Albanese porta a Roma per la personale 'Oro' che si apre domani presso la Basile Contemporary Art Gallery, in via di Parione. Una luce che - come sottolinea il testo di Mimmo Paladino che accompagna l'esposizione - rappresenta il fil rouge del lavoro di Albanese: "Le lucine tremolanti di Giovanni, vere 'Lux mistiche', hanno la magia delle lucine dei santi nelle chiese e lo stupore dei bambini per le grandi macchine di luce delle feste dei paesi del Sud". Una idea già sostenuta da Vincenzo Cerami, nella monografia dedicata al poliedrico artista pugliese, quando ricorda che "Albanese chiama in aiuto la luce, che deve essere gaia, pulsante, tachicardica: sangue che scorre nei corpi suturati con fiamma ossidrica, bulloni e viti meccaniche".
La ricerca di Giovanni Albanese non intende proporre delle risposte ma, piuttosto, porre domande, del resto, come scrive ancora Paladino: “Nelle opere di Albanese niente è rassicurante, ecco l’equilibrista che ‘gioca’ con il grande Dollaro d’oro, il vitello sacro del nostro tempo, così come le sue gabbie abbaglianti sono inaccessibili, non si entra e non si esce. Le chiavi si fanno gabbia.”
In 'Oro' (aperta fino al 29 aprile) ritornano gli spunti di ricerca - come la 'rivisitazione' dei miti e il recupero a nuova vita degli oggetti - che caratterizzano il lavoro di Albanese, figura poliedrica che, negli anni, si è fatto conoscere tanto come artista (con esposizioni alla Macro di Roma, alla Biennale di Venezia e al Chelsea Art Museum a New York) quanto come regista, dove ha esordito nel 2003 con 'A.A.A.Achille', successo 'bissato' nel 2011 con 'Senza arte né parte'.