A Varsavia l’incontro tra il presidente di Fratelli d’Italia e il presidente del partito di governo polacco Pis: "In Europa andremo per cambiare tutto"
Oltre un'ora di incontro nella sede del Pis (Diritto e giustizia) e il faccia a faccia con Jaroslaw Kaczynski, uomo forte della partito di governo polacco, ha confermato per Giorgia Meloni la sintonia di valori e programmi di riforma dell'Europa, approccio alle migrazioni, nuove politiche per la famiglia. Il polacco, conosciuto come uomo abbastanza freddo, ha accolto la leader di Fdi con simpatia e, nel corso dell'incontro, secondo quanto viene riferito da chi c'era, si sono registrati sempre maggiori punti di convergenza. Il modello di riforma dell'Unione, per esempio, dovrà avvicinarsi sempre più ad un modello confederale. Bisognerà archiviare una volta per tutte l'Europa che impone la misura degli ortaggi e concentrare la forza comune sulle questioni massime: politica estera, migrazione, mercato interno. Il resto deve essere quanto più possibile appannaggio delle sovranità nazionali, le uniche in grado di interpretare le tematiche più vicine "alla quotidianità dei cittadini", ha sottolineato Meloni. Kaczynski si sarebbe rallegrato di trovare l'Italia rappresentata da Fdi, con cui ha registrato consonanza di vedute in tema di tutela della famiglia e promozione della natalità. Quanto ai migranti, un placet è venuto da Kaczinsky sulla richiesta di blocco navale al largo della Libia: "Sì ai mezzi utili per tutelare le frontiere esterne, mentre restiamo contrari alla redistribuzione in Europa di coloro che non si è riusciti a fermare", sarebbe stata la linea esposta dal leader del Pis (Diritto e giustizia). L'obiettivo resta quello, secondo quanto si è appreso, di portare a Strasburgo una forza d'urto in grado di attrarre il Ppe, che Meloni e Kaczynski auspicano sempre più segnato dall'impostazione e dall'influenza di Viktor Orban, in una grande alleanza dei consevatori: dal Ppe alla destra sovranista. Un fronte in grado di realizzare l'obiettivo di tenere fuori dai futuri assetti dell'Unione il Partito socialista europeo. Al termine dell'incontro, Meloni si è tolta qualche sassolino dalla scarpa. E ha voluto replicare a Matteo Salvini che ieri aveva derubricato la missione di Meloni ad un tentativo di cercare alleanze all'estero quando in Italia è la Lega che viene cercata. Il presidente di Fdi ha definito "incomprensibile e piccata" questa interpretazione. E non ha esistato a ricordare che lo stesso leader della Lega "un paio di mesi fa è venuto a trovare Kaczynski chiedendo di fare un gruppo unitario", una richiesta "che poi non è andata in porto". Com'è noto, per via del fattore 'P', come Putin. In Polonia non hanno bisogno di referenze sulla Russia e per ragioni evidenti di storia e geografia diffidano di chi non ne prenda le distanze. E non a caso il tema Russia, nel corso dell'incontro di oggi, è stato solo sfiorato.