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M5S, gli espulsi danno vita a 'L'Alternativa c'è'

Della nuova compagine fanno parte 13 deputati e 6 senatori

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23 febbraio 2021 | 13.51
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Dopo la Camera, anche al Senato gli ex M5S sono pronti a debuttare con la nuova componente "L'alternativa c'è". "Ci stiamo muovendo, abbiamo già ottenuto da Ignazio Messina l'autorizzazione a utilizzare il simbolo Idv da collegare al nostro", annuncia all'Adnkronos la senatrice Bianca Laura Granato. Per ora, spiega la parlamentare, "hanno aderito al progetto 6 senatori ma potrebbero associarsi altri parlamentari più avanti. Stiamo aspettando delle conferme: alcuni ci hanno chiesto di aspettare gli sviluppi del ricorso contro il Movimento". Diversi senatori, infatti, hanno dato mandato al loro legale di impugnare l'espulsione dal gruppo M5S chiedendo il reintegro.

La nuova compagine di ex pentastellati a Palazzo Madama agirà in sinergia con la componente alla Camera, che conta già 13 adesioni: "E' un progetto che abbiamo sviluppato con i colleghi deputati e che ci vede tutti focalizzati sullo stesso programma, agiremo in coordinamento".

Presto gli ex pentastellati terranno una conferenza stampa per presentare il nuovo soggetto politico, che ha già un simbolo: una ruota dentata con all'interno una stella tricolore. Un logo che "richiama la fratellanza tra lavoratori. Il nome del progetto, 'L'alternativa c'è, nasce infatti come antitesi del motto thatcheriano 'there is no alternative'".

"Confidiamo nella possibilità di dar vita a un gruppo in pochi giorni", aveva anticipato Pino Cabras all'Adnkronos. Alessandro Di Battista, che ieri ha ufficializzato l'uscita dal M5S, sarà il punto di riferimento dei ribelli? "Ci piacerebbe che ci fosse anche Di Battista, ma non guardiamo solo a lui. Per ora Alessandro ha scelto la collocazione del libero pensatore". Andando all'opposizione "L'alternativa c'è" farebbe compagnia a Fratelli d'Italia, unico partito finora ad aver negato il suo appoggio al governo Draghi. I ribelli M5S vogliono accelerare perché nei prossimi giorni, sottolinea Cabras, "ci sono appuntamenti importanti". Tradotto: gli espulsi 5 Stelle puntano alle presidenze delle Commissioni di garanzia, che allo stato attuale sarebbero tutte appannaggio del partito di Giorgia Meloni. "Non solo Vigilanza Rai - ha ammesso Cabras -, vorremmo dire qualcosa anche su Copasir e Cassa depositi e prestiti".

"Noi vogliamo essere un'alternativa credibile per dare voce a tutti gli italiani che non si sentono rappresentati da questo governo. Non solo quindi un'alternativa al M5S. Ognuno di noi porterà le proprie competenze all'interno di questo progetto e la nostra sarà un'opposizione costruttiva", promette la deputata siciliana Maria Laura Paxia, anche lei espulsa dal Movimento per non aver votato la fiducia a Draghi.

"Faremo una componente ma la nostra ambizione è quella di crescere. Oggi ci sarà il primo incontro. Di Battista? Questo progetto non è stato fatto guardando a lui. Il suo - prosegue la deputata parlando con l'Adnkronos - sarebbe un supporto graditissimo, se vuole dare una mano siamo contenti ma in prima linea ci siamo noi in Parlamento: dobbiamo dimostrare di saper fare opposizione".

"L'alternativa c'è" aspira a diventare la nuova casa dei dissidenti M5S. Presto altri grillini potrebbero lasciare il Movimento per migrare nel nuovo gruppo: "Ci sono colleghi che osservano con interesse le nostre mosse. Penso che a breve arriveranno altri parlamentari", conclude Paxia. - di Antonio Atte

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