Dalle aule di licei e università al bosco di Borgo di Perolla, un laboratorio "vivente" per apprendere il percorso verso la sostenibilità di un territorio ricco di storia e ricchezze naturali. È quanto avviene negli oltre 1.300 ettari di bosco e uliveti che delineano il Borgo di Perolla, disteso tra le colline del Grossetano e che, da circa un anno, è al centro di un concreto progetto di riqualifica economica, sociale e ambientale che lo farà tornare agli antichi splendori grazie all'incarico che la nuova proprietà, la Gibbi srl di Gaetano Buglisi, ha affidato a Sustenia, agenzia di consulenza per progetti di sviluppo sostenibili che,a sua volta, ha scelto di coinvolgere nel rilancio del Borgo di Perolla l'eccellenza rappresentata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
E così, mentre vanno avanti i lavori di ricostruzione, fedeli alla passata armonia paesaggistica, nel Borgo che rinasce vengono organizzate lezioni pratiche "en plein air": studenti di agronomia trovano, come aula, i campi cosparsi di ulivi in occasione di "lectio", teoriche e pratiche, organizzate dal professor Luca Sebastiani - firettore del centro di ricerca produzioni vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e il professor Franco Famiani del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell'Università di Perugia.
“In questo settore, gli studi e la ricerca sono spesso assimilati a finanziamenti pubblici. Ma in verità sono gli investimenti da parte del privato, come nel caso della proprietà di Borgo Perolla – hanno ricordato gli accademici – a dare continuità a progetti di sostenibilità ambientale, permettendo a un’azienda agricola di rilanciarsi e affermarsi con prodotti propri, qualificati e ben distinti sul territorio”.
Non solo formazione però. Borgo di Perolla ha infatti avviato da circa un anno un denso percorso di analisi e studi di impatto per ottenere la certificazione di "gestione forestale sostenibile" necessaria per rendere l’azienda eleggibile alla vendita di crediti ecosistemici in linea con gli obiettivi di transizione definiti dall’Unione Europea.
Gaetano Buglisi di Gibbi, si è detto molto soddisfatto di questo primo periodo di studio e ricerca di partner per rilanciare un luogo meraviglioso, pieno di storia e ricchezze naturali, in uno dei luoghi più fertili della Toscana. "I borghi italiani sono parte integrante della storia del nostro Paese - dice Buglisi - vanno salvaguardati, rilanciati e, in un non lontano futuro, potranno costituire nuova fonte di attività, soprattutto per i giovani che amano la natura e gli innumerevoli frutti e opportunità che questa può fornire loro" conclude Buglisi.