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Grappa: aumenta domanda prodotti premium e invecchiati, export +32% tra 2019 e 2022

Analisi dell’esperto Claudio Riva per Grappa Libarna

Grappa: aumenta domanda prodotti premium e invecchiati, export +32% tra 2019 e 2022
26 febbraio 2024 | 18.55
LETTURA: 3 minuti

L’Italia da sempre è uno dei protagonisti più apprezzati nel mondo per l’arte distillatoria. La grappa, figlia di un forte legame con l’agricoltura e il territorio, ha saputo progressivamente arricchirsi fino a diventare nobile, cavalcando da protagonista gli ultimi due decenni. Il suo consumo ha sostituito la parola 'quantità' con 'qualità' e, a differenza di altri distillati, ha guadagnato il suo posto sulle tavole come simbolo del dopo-pasto conviviale. L’esperto Claudio Riva, fondatore e presidente di Whisky Club Italia (club di 26.000 iscritti, tra i più grandi d’Europa), ha fornito un’analisi per Grappa Libarna (brand di Gruppo Montenegro), evidenziando: “L’Italia sta riscrivendo negli ultimi 10 anni le leggi del consumo di distillato. Per la prima volta nella nostra storia, sempre più persone si appassionano alla grappa e sempre più manifestazioni vedono protagonista il distillato. Anche se con qualche ritardo, la grappa si è oggi guadagnata un posto sul treno della premiumizzazione che ha contraddistinto il mercato degli Spirit da oltre un decennio. I consumatori cercano prodotti italiani di qualità e di prezzo superiore e la grappa è nella condizione di avere ancora tante carte da giocare”.

Anche dall’analisi fatta da Claudio Riva in collaborazione con Grappa Libarna sul rapporto AssoDistil di novembre 2023, è emersa una realtà molto dinamica: il consumo di grappa in Italia coinvolge il 30% della popolazione tra i 18 e i 65 anni. Di questi, il 46% preferisce gustarla fuori casa, al ristorante (30%) o nei locali (16%) e assaporarla in compagnia (88%), in particolare con gli amici (49%).

Anche i dati sull’export sono in crescita e hanno evidenziato che la grappa è sempre più apprezzata fuori dai confini nazionali. Dal 2019 al 2022, le sue esportazioni sono cresciute del +32%, raggiungendo i 60 milioni di euro di valore. Il mercato tedesco vale il 54% delle esportazioni complessive. Performance interessanti provengono anche dagli Usa, con una crescita in valore rispetto al pre-pandemia (2022 rispetto al 2019) pari al +39%, e dal Giappone che nello stesso periodo realizza un +40%.

“Grappa Libarna, con le sue peculiarità, si inserisce perfettamente in uno scenario che vede la grappa come prodotto sempre più apprezzato dai consumatori italiani ed esteri. L’invecchiamento, il forte legame con il Piemonte, territorio di origine, e l’artigianalità insieme alla tradizione - spiega Alessandro Soleschi, Group Director of Marketing Spirits di Gruppo Montenegro - sono gli asset che caratterizzano Grappa Libarna, da sempre sinonimo di alta qualità italiana, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo. La nostra gamma composta da quattro grappe premium (Grappa Bianca Cristallo, Grappa di Moscato Barricata, Grappa di Barbera e Dolcetto Riserva e Grappa di Barolo Riserva), ognuna dalla personalità ben definita, rappresenta infatti la più autentica espressione dell’arte distillatoria del Piemonte e come tale un prodotto artigianale con caratteristiche uniche, in grado di esaltare quell’inconfondibile 'stile italiano' del distillato che negli ultimi 10 anni ha registrato un successo crescente dentro e fuori dai confini nazionali”.

Aggiunge Claudio Riva: “Le rivoluzioni più interessanti a cui abbiamo assistito all’interno del settore, in linea con il trend generale, sono una crescente conoscenza del prodotto e delle tecniche di degustazione, un veloce abbassamento dell’età media del consumatore, che dai 46 anni iniziali è sceso, post-pandemia, sotto i 30 e la crescita della presenza femminile che, dall’iniziale 8%, ha oggi superato il 25% di iscritti".

"Se guardiamo agli scenari produttivi, inoltre, si nota che distillatori offrono grappe sempre più legate alla tradizione e, per la prima volta dopo oltre un secolo, hanno avviato nuovi impianti. In futuro, potremo assaggiare sempre più grappe invecchiate, con invecchiamenti diversificati che possano attingere all’immenso patrimonio di botti italiane di vino, e godere di un maggiore legame con il territorio, un aspetto in cui le grappe bianche devono ancora esprimere tutto il loro potenziale”, conclude.

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