"L'assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro sono misure di contrasto alla povertà, alla fragilità e all'esclusione sociale che costituiscono l'evoluzione di quello che era il vecchio reddito di cittadinanza. La logica di queste misure è di richiedere una forma di attivazione, un contributo attivo anche da parte del percettore".
A dirlo il direttore generale vicario dell'Inps, Antonio Pone, intervenendo al 36° Forum Lavoro/Fiscale, organizzato dal Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro e dalla Fondazione studi consulenti del lavoro.
"Queste misure - spiega - costiuiscono una forma di sostegno qualificato, selettivo e finalizzato non a un semplice sostegno, ma a un ragionamento che porta la persona verso una possibile autonomia, in una logica incentivante. In questo senso, le misure fanno parte di un sistema che deve promuovere il reinserimento che avviene attraverso la ricollocazione al lavoro".