L’attaccante belga dell’Inter: "La storia si ripete". Juventus: "Stiamo collaborando con forze ordine su cori razzisti di ieri sera"
Il caso Lukaku scuote il calcio italiano. L’attaccante belga dell’Inter è stato espulso ieri nel finale della semifinale di andata di Coppa Italia pareggiata 1-1 sul campo della Juve. Lukaku, già ammonito per un brutto fallo su Gatti, ha rimediato il secondo giallo dopo aver trasformato il rigore dell’1-1 allo scadere. Il giocatore, in risposta a insulti, ha esultato verso la curva bianconera portandosi il dito davanti alla bocca. Video diffusi sui social documentano gli insulti pronunciati da alcuni tifosi sugli spalti nei confronti di Lukaku. Le immagini televisive, invece, mostrano il calciatore che - dopo il gol - si rivolge alla curva sud bianconera pronunciando la parola 'muti'. Probabilmente questo comportamento, e non solo il gesto con il dito davanti alla bocca, ha indotto l'arbitro Massa ad estrarre il cartellino giallo, in base alle regola 12 del regolamento. L'ammonizione e la conseguente espulsione hanno scatenato polemiche nel convulso finale della partita, con lo scontro tra Handanovic e Cuadrado, entrambi espulsi.
Lukaku
"La storia si ripete: era successo nel 2019 e ora di nuovo nel 2023. Spero che la Lega stavolta agisca per davvero perché tutti dovrebbero godersi questo bellissimo gioco. Grazie per i vostri messaggi di supporto, fanc... al razzismo". Così su Instagram l'attaccante dell'Inter Romelu Lukaku.
Juve
"Juventus Football Club, come sempre, sta collaborando con le forze dell’ordine per individuare i responsabili di gesti e urla razzisti verificatisi ieri sera", rende noto la Juventus che, già in passato, non ha esitato ad adottare provvedimenti severi nei confronti dei tifosi protagonisti di comportamenti scorretti. "Anche in questo caso nei confronti dei responsabili sarà applicato il 'Codice di Gradimento'", spiega la Juve.
Inter
"Siamo fratelli e sorelle del mondo. Dal 9 marzo 1908 è questa la nostra storia. Vogliamo ribadire con fermezza che ci schieriamo compatti contro il razzismo e ogni forma di discriminazione. Il calcio e lo sport devono essere non solo un veicolo di emozioni ma anche di valori chiari e condivisi, che nulla hanno a che fare con quanto visto ieri sera negli ultimi minuti della semifinale di coppa Italia a Torino, Juventus-Inter", si legge in un comunicato pubblicato sul sito dell'Inter.
"Per questo ribadiamo tutto il nostro appoggio, il nostro affetto e la nostra solidarietà a Romelu Lukaku, come il mondo del calcio sta facendo da più parti in queste ore.Forza Rom, siamo con te!", conclude.
Lega di Serie A
"La Lega Serie A condanna con fermezza ogni episodio di razzismo e ogni forma di discriminazione”, si legge in una nota. “Pochi personaggi presenti sugli spalti non possono rovinare lo spettacolo del calcio e non rappresentano il pensiero di tutti i tifosi e appassionati allo stadio, che per fortuna condividono i valori più alti dello sport. Le Società di A, come sempre hanno fatto, sapranno individuare i colpevoli, escludendoli a vita dai propri impianti.
La campagna "Keep Racism Out" e l'accordo siglato due settimane fa con UNAR sono passi concreti di impegno in questa battaglia, lunga e incessante, che porterà al risultato fissato senza indugi: fuori i razzisti e i loro insulti dagli stadi”, conclude la Lega.
Fifa
"È semplicemente inaccettabile vedere gli insulti razzisti rivolti dagli spettatori a Romelu Lukaku, attaccante dell'Inter, durante la partita di Coppa Italia contro la Juventus a Torino il 4 aprile". Lo scrive il presidente della Fifa, Gianni Infantino. "La Fifa e il sottoscritto siamo al fianco di Romelu Lukaku, così come di qualsiasi altro giocatore, allenatore, ufficiale di gara, tifoso o partecipante a una partita di calcio che abbia sofferto di razzismo o di qualsiasi altra forma di discriminazione. Le vittime di questi abusi devono essere sostenute e i responsabili puniti severamente da tutte le autorità".
"Ripeto l'appello che ho lanciato all'inizio di quest'anno affinché i tifosi si facciano sentire e mettano a tacere i razzisti. Allo stesso modo, nel calcio, dobbiamo garantire l'applicazione di severe sanzioni sportive per far fronte a tali incidenti e per fungere da deterrente. Una volta per tutte: No al razzismo. No a qualsiasi forma di discriminazione".
Michael Yormark
"Gli insulti razzisti rivolti a Romelu Lukaku dai tifosi della Juventus sono stati spregevoli e non possono essere accettati. Lukaku ha segnato un rigore nel finale di partita. Prima, durante e dopo il rigore è stato oggetto di insulti razzisti ostili e disgustosi". Così Michael Yormark, presidente di Roc Nation Sports International (società di Jay-Z che da anni segue Lukaku) su Instagram. "Romelu ha esultato allo stesso modo di quanto fatto in precedenza - ha aggiunto Yormark - Ma la risposta dell'arbitro è stata mostrargli un cartellino giallo. Romelu merita delle scuse da parte della Juventus e mi aspetto che la Lega condanni immediatamente il comportamento di questo gruppo di tifosi della Juventus. Le autorità italiane devono sfruttare questa opportunità per affrontare il razzismo, piuttosto che punire la vittima dell'abuso. Sono certo che il mondo del calcio condivide lo stesso sentimento".
Abodi
"Il razzismo è insopportabile ovunque, tanto più su un campo di calcio … su qualunque campo di calcio, a partire dagli stadi di Roma Torino Milano Monza Bergamo Cremona Verona Udine Genova La Spezia Bologna Sassuolo Firenze Empoli Napoli Salerno Lecce RISPETTO !", scrive su Twitter il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi.
Belgio
La nazionale di calcio del Belgio si schiera dalla parte di Romelu Lukaku condannando gli insulti razzisti di cui è stato vittima. "No al razzismo", il tweet accompagnato da una foto dell'esultanza di Lukaku con la maglia della sua nazionale.