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Venezuela, candidato dell'opposizione Gonzalez lascia il paese e si rifugia in Spagna

La scorsa settimana è stato emesso un mandato di arresto che lo accusa di terrorismo, cospirazione e altri crimini legati alle controverse elezioni presidenziali del 28 luglio

Edmundo Gonzalez Urrutia  - (Fotogramma)
Edmundo Gonzalez Urrutia - (Fotogramma)
08 settembre 2024 | 07.57
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Il leader dell'opposizione venezuelana Edmundo Gonzalez Urrutia ha lasciato il Paese diretto in Spagna, dopo che la scorsa settimana è stato emesso un mandato di arresto che lo accusa di terrorismo, cospirazione e altri crimini legati alle controverse elezioni presidenziali del 28 luglio.

"Dopo essersi rifugiato volontariamente presso l'ambasciata spagnola a Caracas qualche giorno fa, (González Urrutia) ha chiesto asilo politico al governo spagnolo", ha affermato il vicepresidente venezuelano Delcy Rodriguez sui social media, spiegando che il Caracas "gli ha concesso il necessario salvacondotto nell'interesse della pace politica e della tranquillità del Paese".

González, riconosciuto come vincitore dagli Stati Uniti e da una ventina di Paesi dell'America Latina, "è decollato verso la Spagna con un aereo dell'Aeronautica militare spagnola. Il governo spagnolo ha fornito i mezzi diplomatici e materiali necessari per il suo trasferimento, effettuato su sua richiesta", si legge in una nota del ministero, nel quale si ribadisce l'impegno del governo di Madrid "per i diritti politici e l'integrità fisica di tutti” i cittadini venezuelani, con particolare attenzione ai leader politici.

Elezioni contestate

Maduro, al potere dal 2013, si è assicurato un terzo mandato nelle contestate elezioni, dopo che l'autorità elettorale del Paese, composta da fedelissimi del governo, lo ha dichiarato vincitore. Ma il governo non ha fornito alcun dato concreto sui voti. L'opposizione rivendica invece la vittoria dell'ex diplomatico González e gode del sostegno di altri Paesi della regione e degli Stati Uniti.

Dal momento del voto, la polizia ha represso i manifestanti anti-Maduro. L'organizzazione non governativa per i diritti Provea ha dichiarato che finora 25 persone hanno perso la vita e più di 2.400 sono state arrestate.

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