Il ministro degli Affari Europei, Janos Boka, sulle indiscrezioni dopo le missioni condotte da Viktor Orban in Russia e Cina: "Per le visite non c'è un protocollo"
"Non sono al corrente di iniziative volte a cambiare la rotazione della presidenza" del Consiglio Ue. Lo dice il ministro degli Affari Europei dell'Ungheria, Janos Boka, in conferenza stampa a Bruxelles nella sede della Rappresentanza Permanente magiara presso l'Ue, a proposito delle indiscrezioni secondo le quali 15 Paesi Ue avrebbero intenzione di proporre di togliere la presidenza di turno a Budapest, dopo le missioni condotte da Viktor Orban in Russia e Cina.
Boka ricorda che tra gli Stati dell'Ue "non c’è alcun protocollo fissato per coordinare le visite. Ci sono visite bilaterali delle quali non siamo informati: non c’è un protocollo concordato che dobbiamo rispettare. Il coordinamento non è sempre possibile, specie nel caso di visite così delicate. Il primo ministro Viktor Orban ha informato" il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e i capi di Stato e di governo "in uno spirito di cooperazione, dopo le visite, anche se non era suo obbligo" farlo.
La presidenza ungherese del Consiglio Ue, aggiunge poi il ministro degli Affari Europei ungherese, non ha "alcuna indicazione" che suggerisca che gli altri Stati membri dell'Ue possano boicottare i lavori del semestre, inviando rappresentanti di basso livello ai Consigli informali in Ungheria. "Finora non abbiamo avuto alcuna indicazione da parte di Stati membri che il livello di rappresentanza fosse dovuto a ragioni politiche - risponde Boka - non abbiamo avuto alcun messaggio simile da parte degli Stati membri". Anzi, osserva basandosi sui "numeri" che ha con sé, nei primi informali "la maggioranza degli Stati membri ha inviato rappresentanti politici, gli altri hanno mandato funzionari. Non è una rappresentanza di basso livello". Al contrario, aggiunge, "se guardiamo ad alcuni Consigli pomeridiani, la presenza agli informali era migliore di non pochi Consigli formali". Per l'Ungheria "una sola cosa è importante: gli incontri del Consiglio sono significativi e richiedono una rappresentanza di alto livello", conclude.
"Non c'è alcuna connessione" tra la visita in Russia del primo ministro e presidente di turno del Consiglio Ue Viktor Orban e il bombardamento di un ospedale pediatrico di Kiev da parte dei russi, che è avvenuto poco dopo. Lo sostiene il ministro degli Affari Europei ungherese Janos Boka, in conferenza stampa nella sede della Rappresentanza Permanente magiara presso l'Ue a Bruxelles. Il ministro si dice "profondamente scosso e commosso" per l'attacco, che ha provocato almeno 29 morti e che "sottolinea solo la necessità che dobbiamo fare il possibile" per porre fine alla guerra in Ucraina.