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Ucraina, Zelensky: "Cina lavora per impedire a Paesi di venire a summit pace"

Il 15 e 16 giugno vertice in Svizzera

Volodymir Zelensky (Afp)
Volodymir Zelensky (Afp)
02 giugno 2024 | 14.47
LETTURA: 3 minuti

"Sfortunatamente oggi la Cina sta lavorando per impedire a Paesi di partecipare al vertice di pace". E' quanto ha detto Volodymir Zelensky, parlando al margine della conferenza sulla sicurezza a Singapore, riferendosi al vertice che si svolgerà il 15 e 16 giugno in Svizzera. In un suo precedente intervento, sempre a margine della conferenza del Shangri-La Dialogue, il presidente ucraino aveva detto che ci sono Paesi che stanno cercando di ostacolare la conferenza senza citare la Cina. Nei giorni scorsi Pechino, che ha presentato un proprio piano per la pace in Ucraina, ha detto che non ritiene che la conferenza abbia accolto le sue condizioni.

"La Russia sta cercando di ostacolare il vertice di pace, questo è vero - ha detto - si sta recando in molti Paesi del mondo minacciando il blocco delle esportazioni agricole, alimentari e chimiche, sta facendo pressioni su Paesi per non partecipare al vertice". Ed ad una domanda sulla mancata partecipazione della Cina ha risposto: "E' triste che una potenza così grande ed indipendente come la Cina sia uno strumento nelle mani di Putin".

"Con il sostegno della Cina alla Russia la guerra sarà più lunga: questo è un male per il mondo e per la politica della Cina, che sostiene ufficialmente di sostenere l'integrità territoriale e la sovranità". Riecheggiando le accuse che Washington da tempo muove a Pechino, cioè di inviare in Russia materiali dal duplice uso che di fatto sostengono l'industria militare russa, il presidente ucraino ha detto che alcune componenti delle armi russe "vengono dalla Cina".

"Noi apprezziamo il vitale sostegno militare e politico all'Ucraina da parte degli Stati Uniti" ha detto Zelensky, esprimendo la gratitudine di Kiev per la decisione dell'amministrazione Usa di permettere di usare armi americane per attacchi limitati sul territorio russo per contrastare i tentativi di Mosca di espandere la zona dei combattimenti, secondo quanto riferisce una nota del governo ucraino.

"Siamo molto grati al presidente Joe Biden ed alla sua amministrazione per il loro costante aiuto nella lotta per la nostra libertà e indipendenza", ha detto ancora Zelensky. Da parte sua, Austin ha ribadito che "il sostegno degli Stati Uniti alla lotta dell'Ucraina contro l'aggressione russa non verrà mai meno", si legge su X, dove il capo del Pentagono ha anche sottolineato l'impegno di Washington a mantenere la coalizione di oltre 50 Paesi che stanno aiutando Kiev.

Nel colloquio, si è parlato delle necessità della difesa ucraina, in particolare del rafforzamento delle difese aeree - "questa ora è la cosa più importante per difendere le vite degli ucraini, le nostre città e le infrastrutture civili", aggiunge Zelensky - e degli sforzi per velocizzare la consegna a Kiev degli F-16 promessi dalla coalizione.

"Il totale disprezzo della vita umana e il terrore costante è quello che la Russia sta cercando di diffondere: in solo una settimana, le truppe russe hanno condotto quasi mille attacchi, con diversi tipi di missili, bombe teleguidate e droni da combattimento" scrive su X Zelensky aggiungendo che "proteggere la vita in Ucraina con un numero di sistemi di Difesa aerea è la sola via che porta alla pace".

 

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