L'invio nel quadro del prossimo pacchetto di aiuti anche se la decisione definitiva non è stata ancora presa
Gli Stati Uniti potrebbero mandare per la prima volta in Ucraina missili a lungo raggio Atacms, una richiesta che Kiev avanza da tempo e che pare destinata ad essere soddisfatta. Lo scrive l'emittente americana Abc, citando fonti dell'amministrazione Usa. La fornitura rappresenterebbe un'ulteriore svolta nella guerra che l'Ucraina sta combattendo da oltre 18 mesi contro la Russia.
"Stanno arrivando", ha detto una fonte riferendosi ai missili, ma mettendo in guardia che ancora nulla è stato annunciato. I missili "sono sul tavolo", ha detto un'altra fonte, secondo la quale l'invio degli Atacms potrebbe avvenire nel quadro del prossimo pacchetto di aiuti anche se la decisione definitiva non è stata ancora presa.
Gli Atacms hanno una gittata fino a 300 km, quattro volte più dei missili che gli americani hanno finora mandato a Kiev come munizioni per sistemi lanciamissili multipli forniti da Washington. Il governo ucraino chiede da tempo gli Atacms, ma finora l'amministrazione Biden aveva respinto la richiesta, nel timore che venissero colpiti obiettivi in territorio russo, provocando un'escalation. Ora, la situazione è in evoluzione con la controffensiva ucraina che avanza sul fronte meridionale. Gli Atacms garantirebbero una copertura maggiore alle truppe di Kiev, colpendo l'artiglieria russa a distanze che oggi non sono raggiungibili con le risorse balistiche a disposizione.
Washington ha appena varato un nuovo pacchetto di forniture militari. Kiev riceverà munizioni all'uranio impoverito e in particolare proiettili da 120 mm che verranno utilizzati dagli Abrams, i tank americani che arriveranno in Ucraina nel giro di poche settimane.
Il Consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak celebra la notizia del probabile invio in Ucraina di missili americani a lungo raggio Atacms come "un chiaro segnale che la guerra verrà portata alle sue conclusioni, che la Russia deve perdere". L'invio degli Atacms "soddisfa due compiti chiave di questo stadio della guerra. Il primo (psicologico) è mandare a tutti il chiaro segnale che la guerra verrà portata alla sua conclusione, che la Russia deve perdere e non vi è più la paura mitica di Mosca", scrive Podolyak sul social X, invitando tutti i Paesi ad accelerare forniture militari a Kiev. "Il secondo compito (pratico) è una significativa accelerazione della distruzione delle risorse nelle retrovie russe, delle basi strategiche chiave nei territori occupati. La totale interruzione della logistica dei trasporti", continua Podolyak, insistendo anche sulla necessità di interrompere la rotazione del personale militare russo al fronte.