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Ucraina, Stefanini: ''Sul Mar Nero è non-accordo, la tregua totale si allontana''

L'ex ambasciatore alla Nato sottolinea come serva l'ok della Ue per la revoca delle sanzioni alla Russia, ma gli europei non siedono al tavolo dei negoziati. A un certo punto i nodi arriveranno al pettine, spiega il senior advisor dell'Ispi, mentre la guerra continua

Ucraina, Stefanini: ''Sul Mar Nero è non-accordo, la tregua totale si allontana''
27 marzo 2025 | 13.43
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E' ''un non-accordo'' quello sul Mar Nero raggiunto tra esperti americani e russi a Riad, in Arabia Saudita. Perché ''per entrare in vigore ''necessita di un ulteriore accordo sulla revoca di sanzioni alla Russia'', obiettivo che ''non dipende solo dagli Stati Uniti, ma anche dall'Europa''. Si tratta dunque di ''una deviazione'' e ''l'obiettivo di una tregua totale entro Pasqua si fa sempre più lontano, nonostante quello che dice Trump''. Lo ha spiegato ad Adnkronos Stefano Stefanini, senior advisor dell'Ispi ed ex ambasciatore alla Nato. ''La sospensione dell'attività bellica sul Mar Nero è condizionata alla richiesta russa di riduzione di alcune sanzioni. Quindi è un accordo che per entrare in funzione ha bisogno di un ulteriore accordo'' che ''dipende in parte anche dagli europei'', spiega Stefanini.

Gli ultimi colloqui che si sono svolti a Riad, quindi, ''sempre di più mostrano una deviazione rispetto all'obiettivo della tregua totale da cui si era partiti dopo il primo incontro in Arabia Saudita tre settimane fa''. Inoltre, analizza Stefanini, ''in questo negoziato stiamo assistendo alla capacità negoziale russa superiore a quella americana. Il che non meraviglia, perché i negoziatori russi sono professionisti di grande scuola politica diplomatica, quelli americani sono uomini di affari abituati a negoziare capacità immobiliari''.

Ma c'è anche ''un'altra spiegazione politicamente più pericolosa'', prosegue Stefanini, ovvero che ''da parte americana ci sia l'intenzione di trovare una intesa con i russi al di là di quello che pensano gli ucraini e gli europei''. Ovvero, spiega l'analista, ''più ci avviciniamo a un'eventuale tregua o sospensione delle ostilità o ripresa del dialogo con la Russia, più gli americani stanno negoziando cose che dipendono dagli europei senza che gli europei siano seduti al tavolo dei negoziati. Gli americani e i russi stanno anche parlando della riapertura di Nord Stream, che però dipende dalla Germania''.

Quindi, ''o è tutta fuffa e quindi la guerra continua. Oppure a un certo punto verrà al pettine il nodo che per arrivare a una eventuale tregua sono necessarie condizioni che l'Ucraina non può accettare'', afferma Stefanini. Ovvero ''una riabilitazione di Putin e l'eliminazione o l'attenuazione delle sanzioni occidentali alla Russia che dipendono dagli europei''.

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