Molti militari sono giovanissimi: nessuno è mai uscito dal Regno Eremita, dove l'accesso al web è limitatissimo
I soldati della Corea del Nord vanno in guerra per la Russia contro l'Ucraina e scoprono il porno online. Kim Jong-un ha inviato migliaia di uomini in Russia e li ha messi a disposizione di Vladimir Putin, che usa i militari di Pyongyang in particolare nella regione russa di Kursk, invasa dall'Ucraina all'inizio di agosto.
Al fronte, i soldati nordcoreani avrebbero scoperto una novità sostanzialmente ignora sinora: l'accesso al web e ai contenuti più o meno liberi. I militari, alcuni giovanissimi, avrebbero quindi navigato per la prima volta sui siti pornografici accessibili ad ogni latitudine. La notizia è riportata su X da una fonte affidabile: Gideon Rachman, giornalista e firma illustre degli esteri del Financial Times, si sofferma sul tema con un post sul suo profilo X.
A usually reliable source tells me that the North Korean soldiers who have deployed to Russia have never had unfettered access to the internet before. As a result, they are gorging on pornography.
— Gideon Rachman (@gideonrachman) November 5, 2024
"Una fonte solitamente affidabile mi dice che i soldati nordcoreani che sono stati dispiegati in Russia non hanno mai avuto accesso illimitato a Internet prima. Di conseguenza, si stanno abbuffando di pornografia", ha scritto Rachman.
Nelle ultime settimane, sono trapelate informazioni diffuse dall'intelligence sudcoreana e ucraina. In Russia sarebbero arrivati oltre 10mila soldati nordcoreani, smistati tra diverse basi per l'addestramento in vista dell'impiego in guerra. Nei giorni scorsi, Kiev ha fatto riferimento - senza fornire particolari - al primo scontro con i reparti asiatici, che avrebbero accusato già perdite ingenti.
Le unità messe a disposizione da Kim comprenderebbero elementi giovani, addestrati ma poco esperti e per nulla abituati all'azione in una guerra 'vera'. Nel Kursk, così come su tutto il fronte del conflitto russo-ucraino, Mosca fa ampio ricorso alla fanteria. I soldati nordcoreani consentono alla Russia di lanciare una controffensiva nel Kursk, per riconquistare il proprio territorio, senza scoprire altre zone sensibili del fronte, a cominciare dal Donetsk.