
Il presidente Usa: "Incontro Putin-Zelensky? Preferirei non esserci. Riunirli è difficile come mescolare olio e aceto"
Nel nuovo botta e risposta, tra Mosca e Kiev, riguardo al possibile incontro 'di pace' tra Putin e Zelensky, si inserisce Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato oggi, venerdì 22 agosto, che organizzare un incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il leader russo Vladimir Putin è difficile come mescolare "olio e aceto". "Vedremo se Putin e Zelensky lavoreranno insieme. Sapete, è un po' come mescolare olio e aceto. Non vanno molto d'accordo, per ovvi motivi", ha detto ai giornalisti Trump, aggiungendo: "Vedremo se ci dovrò essere anche io, ma preferirei di no".
"Preferirei vedere come se la cavano, ma nel frattempo continuano a combattere e a uccidere persone, il che è molto stupido, perché stanno perdendo 7000 persone alla settimana, per lo più soldati - ha aggiunto Trump - Ho fermato sette guerre e mi piacerebbe fermare anche questa. Pensavo che questa sarebbe stata fattibile, di media difficoltà, ma sta risultando la più difficile".
Poi alla Casa Bianca, alla domanda sulla guerra in Ucraina e sul suo ruolo nei negoziati, ha risposto: "Saprò tra due settimane cosa farò. Darò a Putin un paio di settimane" per accettare l'incontro. "Non sono contento di niente di quella guerra, per niente", ha scandito il presidente americano.
"C'è un'enorme quantità di odio" tra russi e ucraini, "ma vedremo cosa succederà. Credo che tra due settimane sapremo che direzione prenderò", ha dichiarato Trump, spiegando che, tra due settimane, deciderà se imporre "sanzioni massicce" alla Russia o non fare nulla e dire "è la vostra battaglia".
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha escluso, per ora, la possibilità di un vertice tra Putin e Zelensky, gettando nuove ombre sull'iniziativa del presidente statunitense per un summit volto a porre fine alla guerra. "Putin è pronto a incontrare Zelensky quando l'agenda per un vertice sarà pronta, e questa agenda non è affatto pronta", ha dichiarato Lavrov a Nbc News.
Secondo Lavrov, la responsabilità dello stallo è da attribuire interamente a Kiev: "Il presidente Putin ha detto chiaramente che è pronto a incontrarsi, a condizione che questa riunione abbia davvero un'agenda presidenziale". Inoltre, il capo della diplomazia di Mosca è molto scettico sulle intenzioni del presidente ucraino: "Ha persino detto no alla cancellazione della legislazione che vieta la lingua russa. Come possiamo incontrarci con una persona che finge di essere un leader?".
Secondo Lavrov "è l'Ucraina a ostacolare i progressi verso un accordo di pace". Durante il vertice di Anchorage, "il presidente Trump ha suggerito diversi punti che condividiamo e su alcuni di essi abbiamo accettato di mostrare una certa flessibilità", ha rivelato Lavrov, sottolineando tuttavia che quando Trump ha portato queste proposte a Washington, durante i colloqui con Zelensky e i leader europei, "è stato molto chiaro per tutti che ci sono diversi principi che Washington ritiene debbano essere accettati, inclusa l’esclusione dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato e la discussione di questioni territoriali, ma Zelensky ha detto no a tutto".
Non si è fatta attendere la replica di Zelensky: ''La Russia sta facendo di tutto per rendere impossibile l'incontro'' tra il leader del Cremlino e il presidente dell'Ucraina, ha ribadito al termine di un incontro con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in visita a Kiev. Zelensky ha quindi dichiarato nuovamente di essere ''pronto a un incontro'' con Putin, ''preferibilmente nel formato trilaterale''.
Zelensky ha quindi affermato che ''l'Ucraina non ha accordi con la Russia, ma ne ha uno con Trump'', che, a suo avviso, è ''l'unico in grado di fermare Putin oggi. La pace dipende da una diplomazia coraggiosa''.
"Le robuste garanzie di sicurezza saranno essenziali, ed è su questo che stiamo lavorando, per definirle, così che, quando arriverà il momento per voi di entrare in quell'incontro bilaterale, abbiate alle vostre spalle la forza inequivocabile degli amici dell'Ucraina, assicurando che la Russia rispetti qualsiasi accordo e non provi mai più, mai più, a prendersi un solo chilometro quadrato dell'Ucraina", ha dichiarato Rutte, parlando a Kiev accanto a Zelensky.
Rutte ha sottolineato che il sostegno dell'Alleanza atlantica a Kiev resta "incrollabile" e "continua a crescere", con nuovi piani per garantire finanziamenti Nato volti ad "assicurare un flusso cruciale di armi letali statunitensi verso l'Ucraina". Ha inoltre lodato l'esito dei colloqui di lunedì alla Casa Bianca, affermando che il presidente Trump "ha chiarito che gli Stati Uniti saranno effettivamente coinvolti nel fornire garanzie di sicurezza all'Ucraina".
Rispondendo a un giornalista ucraino che chiedeva come queste nuove garanzie differiscano da quelle fallite in passato, come il Memorandum di Budapest del 1994, Rutte ha precisato: "Il Memorandum di Budapest e Minsk non fornivano quelle garanzie di sicurezza. Ora sappiamo chiaramente cosa non deve essere, e stiamo lavorando insieme - Ucraina, Europa e Stati Uniti - per assicurarci che le nuove garanzie siano di un livello tale che Vladimir Putin, seduto a Mosca, non proverà mai, mai più ad attaccare l’Ucraina".
Il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko si è detto ''pronto a ospitare anche domani'' a Minsk il summit tra il leader del Cremlino e il presidente ucraino ''se i due leader lo volessero''. Lo riporta l'agenzia di stampa bielorussa Belta, secondo la quale Lukashenko ha detto che ''Minsk è la location ideale per il summit''.
Zelensky ha annunciato che la l'Ucraina ha testato un missile a lungo raggio, noto come Flamingo, che può colpire obiettivi a 3mila chilometri di distanza. "Il missile ha passato con successo i test. E' al momento il nostro missile di maggior successo, può volare 3mila chilometri, che è una cosa significativa", ha detto il presidente ucraino ai giornalisti, spiegando che la produzione del missile potrebbe iniziare a febbraio del prossimo anno.
Le forze russe rivendicano intanto il controllo di altre tre località nel Donetsk, nell'est dell'Ucraina, Katerynivka, Volodymyrivka e Rusyn Yar. Lo riportano i media russi sulla base di quanto reso noto dal ministero della Difesa di Mosca.