
"L'Onu? Finora nessuna iniziativa, a Riad chiaro solo che russi vogliono revoca sanzioni"
Il modo "migliore" per mantenere un eventuale cessate il fuoco in Ucraina sarebbe far affidamento su una 'Coalizione di volenterosi' "molto forte" e che abbia un mandato "molto chiaro", già descritto bene dal primo ministro britannico, Keir Starmer, come "stivali sul terreno e aerei nei cieli". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos Vadym Halaychuk, membro del partito Servitore del popolo del presidente Volodymyr Zelensky e vice presidente della commissione del Parlamento ucraino per l'Integrazione nell'Ue, alla vigilia del summit di Parigi convocato dal presidente, Emmanuel Macron.
Se la 'Coalizione di volenterosi' troverà un'intesa sull'invio di truppe di terra in Ucraina e su "soluzioni forti" per la difesa antiaerea, allora si saranno fatti passi avanti "ottimi", anche se resterebbero poi da discutere altri dettagli. "Quindi, secondo noi, questa è la priorità della Coalizione: costruire una difesa antiaerea molto forte ed essere pronta a schierare truppe: quante, in quali luoghi, da quando, come esattamente qualsiasi altro accordo che ne seguirebbe, sono questioni per ulteriori discussioni", spiega Halaychuk, che insiste sulla necessità di fermare il "terrorismo" russo sotto forma di attacchi aerei che prendono di mira le città ucraine. "Non ho ancora sentito che è stato colpito un singolo obiettivo militare in queste città, ma solo ospedali, edifici residenziali e civili uccisi", precisa.
Il deputato del partito di Zelensky si mostra invece scettico su un'eventuale forza di peacekeeping delle Nazioni Unite. L'Onu, ha ricordato, ha svolto un ruolo nell'accordo sul cosiddetto Corridoio del grano, facendo prima da mediatore e poi da "una sorta di garante" di un'intesa che non è durata. "Ovviamente siamo ben consapevoli che le Nazioni Unite hanno le capacità, ma purtroppo non sono riuscite a portare a termine quel mandato".
Secondo Halaychuk, "francamente, accoglieremmo con favore un possibile coinvolgimento più forte delle Nazioni Unite" per il mantenimento della pace, ma "finora non abbiamo visto alcuna iniziativa da parte delle Nazioni Unite che si avvicini realmente a produrre una soluzione che, secondo noi e secondo i russi, sarebbe sufficiente a garantire effettivamente la pace".
Il deputato commenta quindi gli esiti delle riunioni a livello tecnico che si sono svolte nei giorni scorsi a Riad, sottolineando come l'unico punto chiaro emerso sia che la Russia vuole a tutti i costi la revoca delle sanzioni. Il principale aspetto positivo dei colloqui, evidenzia, è "il fatto che sono in corso alcune trattative, che le parti presentano le loro posizioni e si stanno discutendo possibili soluzioni. Ma direi che è ancora poco rispetto a ciò che ci aspettavamo qui in Ucraina".
Halaychuk lamenta la mancanza di tutta una serie di dettagli che gli ucraini vogliono vengano delineati perché il percorso tracciato porti veramente a una pace giusta e duratura. "Il cessate il fuoco certamente, ma a quali condizioni? Come funzionerà il meccanismo di controllo? Qual è il ruolo delle terze parti, quali sono i loro obblighi? E così via, ma finora non abbiamo visto nulla di tutto ciò".
Confermando che le parti "non stanno parlando direttamente" né si stanno scambiando alcuna informazione, il deputato ritiene che "francamente, in questo momento, c'è molto poco da discutere poiché non capiamo ancora quali siano le proposte principali, a parte una posizione molto ovvia, un desiderio molto ovvio, una priorità molto ovvia della parte russa, ovvero la revoca delle sanzioni. Le dichiarazioni dei russi riguardavano praticamente solo questo".
L'Ucraina, prosegue, è pronta a entrare "in una sorta di cessate il fuoco nel Mar Nero" e poi a "ulteriori discussioni sulle situazioni di sicurezza del Mar Nero solo dopo che le sanzioni sui prodotti agricoli saranno revocate" e quindi le intese di Riad sono solo "un inizio". Mentre il cessate il fuoco contro le infrastrutture energetiche, entrato in vigore sulla carta il 18 marzo, "non l'abbiamo visto dal momento che da quel giorno le città ucraine sono state sottoposte a attacchi regolari - puntualizza - Finora non vediamo alcuna intenzione da parte russa di un vero cessate il fuoco".
Halaychuk teme che l'accordo sul Mar Nero possa rappresentare l'inizio di un processo per revocare le sanzioni alla Russia. Questo è il punto principale e la priorità numero uno per la Russia. Certamente speriamo che non sarà una precondizione per ulteriori discussioni perché le sanzioni sono state imposte a causa dell'aggressione russa e dovrebbero essere revocate quando la Russia fermerà l'aggressione. Quindi - conclude - prima il cessate il fuoco, poi possiamo discutere la questione della possibile revoca delle sanzioni".