cerca CERCA
Venerdì 28 Marzo 2025
Aggiornato: 15:18
10 ultim'ora clock BREAKING NEWS

Turchia, la scrittrice Aykol: ''E' l'occasione migliore per liberarsi di Erdogan, ma nessuno ci aiuterà''

La giallista si dice ottimista e ritiene che i turchi dovranno farcela da soli a cambiare il governo perché né Usa, né la Ue li aiuteranno. A differenza del Gezi Park questa volta le manifestazioni sono guidate dall'opposizione politica, molto spetta ai giovani, spiega.

Turchia, la scrittrice Aykol: ''E' l'occasione migliore per liberarsi di Erdogan, ma nessuno ci aiuterà''
26 marzo 2025 | 15.04
LETTURA: 3 minuti

Il momento è ''favorevole'' e ''la Turchia ha una grande opportunità per liberarsi dal regime oppressivo'' guidato dal presidente Recep Tayyip Erdogan. Ma ''i turchi dovranno farcela da soli, perché sono stati lasciati da soli'' e ''non possono contare sull'aiuto dall'estero, né di quello degli Stati Uniti, tantomeno di quello dell'Europa''. Ne è convinta la scrittrice turca Esmahan Aykol, nota in Italia per i suoi romanzi gialli, che, parlando con l'Adnkronos si dice ''abbastanza ottimista, voglio essere ottimista'', perché ''in 23 anni di governo Erdogan, adesso siamo di fronte alla più grande possibilità per la Turchia di liberarsi di lui''.

Parlando da Istanbul, ''una città fantasma di giorno'', ma che ''di sera si anima con le manifestazioni'' in corso da quando è stato arrestato il sindaco Ekrem Imamoglu settimana fa, Aykol dice di confidare proprio nei ''giovani, che costituiscono il 78% dei manifestanti. Sono per lo più universitari e anche più giovani''. Ma anche nei partiti di opposizione, nel Chp in particolare, che è ''il più grande partito attualmente in Turchia. Quello che ha il sostegno maggiore da parte dell'elettorato. E' il partito maggiormente temuto da Erdogan, che invece non gode del sostegno della società''. Ed è per questo che ha ordinato l'arresto di Imamoglu, suo unico vero sfidante, ma è anche per questo che ''si è dimostrato favorevole al processo di pace con i curdi, ha bisogno del loro sostegno perché ha perso quello della società turca''.

Intanto ''la società è sotto choc, si è chiusa in se stessa, non si aspettava'' la linea dura di Erdogan contro l'opposizione, ''che rientra nel suo modo di prepararsi alle elezioni presidenziali del 2028'', né si aspettava le proteste in massa, spiega l'autrice di 'Hotel Bosforo' e 'Divorzio alla turca' tra gli altri. ''La gente non esce di casa, se non per andare al lavoro. I caffè sono vuoti. Gezi Park è chiuso, ci sono un sacco di poliziotti'', racconta. E spiega che c'è una grande differenza nelle manifestazioni di questi giorni rispetto a quelle del Gezi Park del 2013. ''Allora si trattò di un movimento giovanile spontaneo e non guidato. Questa volta, invece, le manifestazioni vengono convocate e coordinate dall'opposizione politica, quindi acquistano un valore maggiore'', analizza.

Ma fino a quando? ''Nessuno può dirlo. Il rischio maggiore è che a un certo punto la polizia inizi a sparare e ci siano morti tra i manifestanti. Allora i giovani cominceranno ad avere paura, le loro famiglie cominceranno ad avere paura e le manifestazioni potrebbero esaurirsi'', afferma. In ogni caso è tutto un processo interno alla Turchia. ''Gli Stati Uniti? Nessuno più di Erdogan è amico di Donald Trump, non c'è motivo per cui il presidente americano possa intralciarlo, hanno troppi interessi in comune'', afferma Aykol. Per quanto riguarda la Ue, ''l'Europa ha i suoi problemi, non sta a pensare alla Turchia. E alla Ue Erdogan serve. Non solo per l'assistenza alla sicurezza, ma anche per tutti i rifugiati che accoglie in Turchia'' e che, altrimenti, arriverebbero in Europa.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza