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"Trump vincerà perché c'è un tema in cima ai pensieri degli elettori"

Il deputato di Fdi Andrea Di Giuseppe spiega perché nonostante attacchi e attentati, il tycoon resta favorito

22 settembre 2024 | 20.31
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“La polarizzazione americana non inizia con Trump ma con Obama. Vivo qui da oltre vent’anni e ho attraversato quattro presidenze. Credo che Trump vincerà, perché è la prima volta nella storia recente in cui l’immigrazione pesa tanto quanto l’economia per gli elettori”. Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d’Italia eletto nella circoscrizione del Nord e Centro America, è stato da poco sentito dal ‘New York Times’ sul tema del secondo attentato al candidato repubblicano. “Hanno provato a farlo fuori in tutti i modi, con campagne stampa, processi, impeachment, lo spauracchio della ‘fine della democrazia’. E ora stanno provando ad ammazzarlo. Ma Trump ha fatto sentire alla classe media dei benefici che lo rendono più popolare di qualsiasi altro repubblicano”, dice all'Adnkronos.

Secondo Di Giuseppe, alla guida di un gruppo con oltre 2700 dipendenti, non c’è il rischio di una transizione pacifica dopo le elezioni. “Non ho motivo di pensare che il voto non sia trasparente. Nel 2020 a causa del Covid furono cambiate le leggi sul voto postale in modo molto opaco, mentre ora nella maggior parte degli Stati hanno ripristinato un sistema più rigoroso. Come dicevo, l’immigrazione è diventata una questione centrale, non più solo negli stati del Sud, al confine, ma anche al Nord, perché dal Messico entra un killer devastante che si chiama Fentanyl e semina morte dappertutto. Se i repubblicani conquistano la Casa Bianca e il Congresso, avendo anche una maggioranza schiacciante alla Corte suprema (che durerà per i prossimi 20 anni) saremo davanti a un fatto inedito e che avrà conseguenze per l'Europa”.

Ma non c’è l’effetto-Kamala a galvanizzare i democratici? “La spinta del primo mese si è già esaurita - continua Di Giuseppe - tutti sanno che è una costruzione mediatica, fino all’abbandono di Biden era considerata ineleggibile. Provano a farla distanziare dal presidente ma lei è la vice, peraltro con la delega all’immigrazione, su cui questa amministrazione è stata un disastro. Ora hanno dato l’impressione (soprattutto all’estero) di un’ascesa irresistibile ma più va avanti e più questa panna montata si squaglia”.

Giorgia Meloni ha però un buon rapporto con Biden. “Il nostro presidente del Consiglio ha dimostrato che è in grado di parlare e di essere ben accolta da qualsiasi presidente. È il suo compito. Posso dirle che da italiano che vive da 21 anni negli Usa, negli ultimi due anni ho assistito a una grande crescita di credibilità del nostro popolo agli occhi degli americani. Noi non siamo cambiati, ma Giorgia Meloni è stata magistrale in politica estera e nel fare gli interessi del nostro Paese. In particolare con la crisi politica in Germania e Francia, lei è diventata l'interlocutore naturale per parlare con un partner europeo conservatore e solido.. Passerà dall'Italia il ponte tra Europa e Stati Uniti”, conclude Di Giuseppe.

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