Il futuro capo Pentagono fu indagato per aggressione sessuale nel 2017, mentre contro la nomina alla Giustizia c'è la testimonianza di una donna
Le provocatorie nomine dei fedelissimi di Trump stanno facendo discutere. Tra tutti il più controverso è Matt Gaetz alla Giustizia, ma anche il prossimo capo del Pentagono Pete Hegseth.
Pete Hegseth, il veterano diventato star di Fox News nominato da Donald Trump come prossimo capo del Pentagono, è stato indagato per una presunta aggressione sessuale nel 2017. Lo ha confermato la polizia di Monterey in un comunicato diffuso dopo che ieri Vanity Fair per primo ha rivelato che Susie Wiles, futura capo dello staff della Casa Bianca, è stata informata di accuse di comportamenti sessuali impropri di Hegseth denunciati da una donna nella cittadina californiana.
Secondo quanto riporta Cbs News, la dichiarazione del manager cittadino e del locale dipartimento della polizia contiene pochi dettagli, salvo confermare che il fatto sarebbe avvenuto nella notte tra il 7 e l'8 ottobre del 2017 in un indirizzo che corrisponde a quello dell'Hyatt Regency Monterey Hotel. La denuncia è stata presentata tre giorni dopo, aggiunge la polizia che non rivela il nome o l'età della presunta vittima, precisando che nella denuncia si faceva riferimento a "contusioni".
Secondo quanto rivelato dalla rivista, vi è stata una discussione tra Wiles e il team legale di Trump e Hegseth che hanno detto che si trattava di un incontro sessuale consensuale e di un classico caso di "he said, she said", in cui c'e' la parola della donna contro quella dell'uomo. "Queste accuse sono state già indagate dalla polizia di Monterey e non sono state trovate prove a loro sostegno", ha dichiarato all'emittente americana l'avvocato di Hegseth, Timothy Parlatore.
A difendere il fedelissimo di Trump, la cui nomina ha provocato preoccupazione al Pentagono e perplessità al Congresso, anche da parte di repubblicani che non sapevano neanche chi fosse il giornalista che ha tatuaggi che evocano i simboli delle crociate, apprezzatissimi tra gli appartenenti alle milizie di estrema destra, oggi è intervenuto anche il portavoce del presidente eletto, Steven Cheung.
"Il presidente Trump sta nominando candidati di alto calibro e estremamente qualificati - ha detto - Hegseth ha smentito con forza ogni accusa e non è stato incriminato. Non vediamo l'ora che sia confermato come segretario alla Difesa così che possa iniziare dal primo giorno a rendere l'America di nuovo sicura e grande".
Il 44enne futuro capo del Pentagono, che è molto vicino alla destra estremista cristiana, è al suo terzo matrimonio: ha sposato nel 2019 la produce di Fox News Jennifer Rauchet, e le nozze sono state celebrate nel golf club di Trump nel New Jersey. Nel 2017, anno in cui è stato indagato a Monterey, ha divorziato dalla seconda moglie, Samantha Deering, e nel 2009 aveva divorziato dalla prima Meredith Schwarz.
Il giorno dopo la sua nomina al Pentagono Brooks Potteiger, pastore della Communion of Reformed Evangelical Churches, ha postato che Hegseth fa parte della chiesa che appartiene alla denominazione Christian Reconstructionism, considerata dagli studiosi come un movimento estremista suprematista, con posizioni patriarcali e maschiliste. Intervenendo al podcast "Reformation Redpill", ha detto che ha trasferito la famiglia in Tennessee nel 2022 per essere vicino ad una scuola cristiana privata per i figli, anche se il suo show veniva trasmesso da New York.
La donna che è stato al centro dell'inchiesta di un anno del dipartimento di Giustizia sulle accuse di sfruttamento sessuale contro Matt Gaetz, nominato da Donald Trump attorney general, ha testimoniato di fronte alla commissione Etica della Camera di aver avuto rapporti sessuali con l'ormai ex deputato quando aveva 17 anni e quindi era minorenne. Lo rivelano a Abcnews fonti informate sull'indagine che era arrivato alle sue fasi finali prima di essere stata interrotta bruscamente dalle immediate dimissioni presentate dal deputato della Florida subito dopo la sua contestatissima nomina.
Le dimissioni di Gaetz sono state una mossa per impedire la conclusione dell'indagine riservata, affermano i democratici che stanno chiedendo a gran voce che venga reso noto il rapporto, sul quale la commissione si preparava a deliberare oggi, in vista delle audizioni di conferma dell'esponente dell'estrema destra che Trump ha nominato alla Giustizia con l'esplicito mandato di mettere in pratiche le sue promesse purghe.
Secondo l'emittente, la commissione ha convocato la scorsa estate la donna, ora ventenne, che ha testimoniato che Gaetz ha avuto rapporti sessuali con lei quando era ancora al liceo. "Queste accuse sono false e costituirebbero falsa testimonianza di fronte al Congresso", ha dichiarato il repubblicano all'Abcnews, affermando che "devono essere considerate con scetticismo queste falsità che arrivano dopo 3 anni di inchiesta penale". Un riferimento al fatto che i procuratori federali hanno chiuso l'inchiesta a suo carico senza incriminazioni.
La testimonianza della donna confermerebbe le accuse rivolte al repubblicano da Joel Greenberg, un suo ex amico che attualmente sta scontando una pena di 11 anni dopo essersi dichiarato colpevole di aver sfruttato sessualmente una minore, presentandola ad altri "uomini adulti" per avere rapporti sessuali. "Il principale testimone della commissione, Greenberg, è un pregiudicato bugiardo che ha mentito altre volte", aveva dichiarato nei mesi scorsi Gaetz riferendosi al fatto che l'uomo ha ammesso di aver falsamente accusato di pedofilia un insegnante che era suo avversario elettorale.
Non solo, la commissione ha ascoltato diverse donne che avrebbero partecipato a festini pagati da Greenberg con Gaetz tra gli invitati, ed a loro sarebbero state presentate le ricevute di pagamenti ricevuti dal repubblicano. E' stata sentita la sua fidanzata di allora, e agli atti vi sarebbe una sua dichiarazione in cui indicava l'ormai ex deputato della Florida come uno dei partecipanti ad una festa nel luglio del 2017 durante la quale circolava droga. Anche Greenberg dal carcere della Florida dove sta scontando la pena ha inviato una dichiarazione giurata alla commissione.
Gaetz ha sempre negato ogni accusa, sostenendo che "qualcuno sta cercando di trasformare la mia generosità verso ex fidanzate in qualcosa di spiacevole". Ma ovviamente questa vicenda sarà al centro delle audizioni di conferma di Gaetz alla commissione Giustizia, se Trump non vincerà il braccio di ferro per bypassare la ratifica del Senato. Basti pensare che vi sono diversi repubblicani che stanno appoggiando la richiesta dei democratici che venga pubblicato il rapporto dell'inchiesta della Camera. Per affossare la nomina di Gaetz basterebbero quattro voti della maggioranza repubblicana, e le due moderate Lisa Murkowski e Susan Collins hanno già espresso grandi riserve.