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Trump, le prime mosse dopo l'insediamento: cosa farà il presidente

Potrebbe firmare già ogg fino a 100 ordini esecutivi. W.Post: decine di diplomatici si dimetteranno prima di insediamento

Donald Trump - (Afp)
Donald Trump - (Afp)
20 gennaio 2025 | 12.09
LETTURA: 4 minuti

Donald Trump diventa ufficialmente presidente degli Stati Uniti oggi, con l'insediamento, e passa all'azione. Primo punto nell'agenda, il contrasto all'immigrazione illegale e l'avvio di quella che, anche nell'ultimo comizio di ieri a Washington, è stata presentata come "la più grande deportazione" della storia.

Oggi Trump firmerà fino a 100 ordini esecutivi

Subito dopo aver giurato da presidente, Trump oggi firmerà oltre 50 ordini esecutivi, ma lui stesso ha affermato che saranno "quasi cento". Secondo quanto rivelano oggi i media americani, il tycoon firmerà questi ordini praticamente durante tutta la giornata, alcuni nella Rotonda del Campidoglio dove è stata trasferita la cerimonia di giuramento a causa dell'ondata di gelo, alcuni di fronte a migliaia di sostenitori riuniti nella Capital One Arena per il rally che sostituirà la tradizionale parata. E infine alcuni nella più tradizionale location della Casa Bianca.

Tra gli ordini esecutivi quello con cui Trump dichiarerà l'emergenza nazionale sul confine tra Usa e Messico che, come lui stesso ha anticipato durante il discorso della notte scorsa, "metterà fine all'invasione delle nostre frontiere e rimanderà a casa quelli che sono entrati illegalmente".

Ci saranno poi diversi ordini per smontare politiche dell'amministrazione Biden, in particolare sull'ambiente, come quello per tagliare i fondi per la lotta ai cambiamenti climatici inseriti nell'Inflation Reduction Act, mossa che metterebbe alla prova l'estensione dei poteri presidenziali dal momento che è tesa a sospendere con un ordine esecutivo fondi già stanziato dal Congresso. Ci saranno poi ordini per annullare le misure che limitano le trivellazioni e la concessione di licenza per gas, petrolio e attività minerarie. Oltre che per ordinare lo stop degli investimenti nelle energie rinnovabili.

Per quanto riguarda la minacciata misura contro quello che Trump e i suoi alleati chiamano il 'deep state', vale a dire burocrazia e funzionari federali che avrebbero frenato il suo primo mandato, si prevede che il nuovo presidente reintroduca la misura adottata al suo primo mandato per cambiare la definizione di migliaia di posti di funzionari pubblici per poterli affidare a persone di nomina politica impegnati ad applicare la sua agenda.

Stephen Miller, il principale consigliere della nuova Casa Bianca di Trump che nella prima amministrazione fu l'architetto delle più controverse misure anti-migranti, ha illustrato ieri in una conference call le misure ai leader repubblicani del Congresso, a partire appunto dall'avvio dell'ampia operazione contro i migranti, che è stata una delle principali promesse elettorali.

Ha spiegato poi che la dichiarazione dell'emergenza nazionale permetterà l'utilizzo dei fondi del Pentagono per l'operazione, come era stato fatto durante la prima amministrazione per la costruzione del Muro. Inoltre Trump designerà diversi cartelli di narcotrafficanti come organizzazioni terroristiche e reintrodurrà la misura "Remain in Mexico", che imponeva durante il suo primo mandato che i richiedenti asilo aspettassero in Messico l'esito delle loro domande.

"Poche ore dopo essermi insediato, firmerò decine di ordini esecutivi, quasi 100 per essere esatti che descriverò nel mio discorso domani - ha detto Trump in uno dei ricevimenti pre inaugurazione la notte scorsa - con un tratto di penna revocherò decine di ordini esecutivi estremisti e distruttivi dell'amministrazione Biden che domani a quest'ora saranno nulli". Si prevede, scrive oggi la Cnn, che vi saranno ricorsi legali contro molti di questi ordini esecutivi.

W.Post: decine di diplomatici si dimetteranno prima di insediamento Trump

Secondo il Washington Post, che cita tre funzionari statunitensi ben informati a condizione di anonimato, decine di diplomatici del Dipartimento di Stato americano si dimetteranno prima dell'insediamento di Trump. Lo scrive il Washington Post. Le dimissioni, aggiungono, seguono le istruzioni in tal senso fornite dagli assistenti del presidente eletto. Il suo obiettivo, si legge ancora, è quello di attuare una rottura netta con l'amministrazione di Joe Biden.

A lasciare l'incarico saranno, come hanno riferito le fonti, saranno ad esempio John Bass, sottosegretario per la gestione e sottosegretario facente funzioni per gli affari politici. E Geoff Pyatt, vice segretario per le risorse energetiche. "E' del tutto appropriato cercare funzionari che condividano la visione del presidente Trump di mettere al primo posto la nostra nazione e i lavoratori e le lavoratrici americani. Abbiamo molti fallimenti da sistemare e questo richiede un team impegnato e concentrato sugli stessi obiettivi", ha affermato un portavoce del team di transizione.

Card. Cupich: "Ci opporremo a ogni piano di deportazione di massa"

"Si deve sapere che ci opporremo a qualsiasi piano che preveda la deportazione di massa dei cittadini statunitensi nati da genitori privi di documenti”, ha osservato il cardinale americano Blaise Cupich da Città del Messico dove si trova per un pellegrinaggio dei cattolici di Chicago su invito del cardinale Aguiar Retes, arcivescovo della capitale messicana.  Il cardinale statunitense si è così espresso sulla deportazione di immigrati irregolari minacciata da Trump.

Anche papa Francesco ieri, intervenendo da Fabio Fazio sul Nove a ‘Che tempo che fa’, ha detto che “se questo è vero, sarà una disgrazia perché fa pagare ai poveri disgraziati che non hanno nulla il conto dello squilibrio: e questo non va”.

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