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Ucraina e Gaza, per Trump più duro del previsto chiudere le due guerre

L'analisi del giornalista Cnn Stephen Collinson: "Mosca? Credibilità del tycoon in gioco e si basa su leader russo che ha costantemente infranto accordi"

Donald Trump - Afp
Donald Trump - Afp
20 marzo 2025 | 07.06
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I roboanti annunci fatti in campagna elettorale dal presidente Donald Trump sulla possibilità di mettere fine in tempi brevi alle guerre in Ucraina e a Gaza si scontrano con la dura realtà, rendendo più arduo del previsto l'obiettivo dell'inquilino della Casa Bianca. Lo indica un'analisi del giornalista del servizio politico della Cnn, Stephen Collinson, secondo cui quanto accaduto nelle scorse ore è l'immagine plastica delle difficoltà incontrate da Trump. Se il presidente degli Stati Uniti, infatti, ha fatto un piccolo passo avanti sul suo piano di pace per l'Ucraina, un altro cessate il fuoco - quello nella Striscia di Gaza per il quale si è preso meriti personali - è andato in frantumi, con Israele che ha condotto una serie di raid sull'enclave palestinese uccidendo centinaia di persone.

Collinson, che segue anche la Casa Bianca, ha definito il contesto geopolitico "poco promettente" e tale da ostacolare il sogno di Trump di essere ricordato come pacificatore globale, uno scenario che aveva previsto si sarebbe realizzato non appena fosse tornato nello Studio Ovale.

Ucraina-Russia, in gioco credibilità personale del tycoon

Secondo il giornalista, ci sono segnali crescenti in Ucraina che gli obiettivi di Trump vadano oltre la fine dei combattimenti e il raggiungimento di una pace equa e sostenibile. Le letture della sua telefonata con Vladimir Putin hanno solo rafforzato i timori del governo ucraino e dei suoi alleati europei che Trump veda la guerra come un evento collaterale sulla strada verso un riavvicinamento a Mosca. Ciò lo porterebbe a vedere il conflitto attraverso una lente russa e spiegherebbe perché abbia usato toni aspri con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, fino a quando non ha firmato il suo piano di cessate il fuoco di 30 giorni, mentre ha avuto solo parole di elogio per Putin anche se il leader russo si è rifiutato di accettarlo.

Trump insiste sul fatto che un accordo di pace con Russia e Ucraina arriverà presto e la Casa Bianca ha commentato positivamente la telefonata con Putin. Il risultato principale è stato che i russi hanno accettato di interrompere gli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine, mentre non c'è alcun impedimento al fatto che continuino a colpire altri obiettivi civili e lungo il fronte. Gli ucraini hanno denunciato nelle scorse ore un bombardamento di droni contro un ospedale nella regione di Sumy. Tuttavia, l'amministrazione Usa insiste sul fatto che quello raggiunto è solo il primo passo e che ora si terranno colloqui in Medio Oriente per raggiungere un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero e successivamente un cessate il fuoco completo e una pace permanente.

Trump ha comunque ottenuto uno dei primi impegni concreti per rallentare l'intensità dei combattimenti dall'inizio dell'invasione russa tre anni fa. Se riuscirà a raggiungere la pace, sarà - secondo Collinson - un'enorme conquista che salverà migliaia di vite. "Ma la sua credibilità personale è in gioco e si basa su un leader russo che ha costantemente infranto accordi e cessate il fuoco e ha superato in astuzia ogni presidente degli Stati Uniti dell'ultimo quarto di secolo", ha spiegato.

Il fronte Gaza

La condiscendenza di Washington davanti alla decisione del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, di riprendere i bombardamenti su Gaza, nel frattempo, ha complicato e di molto gli sforzi dell'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, per garantire il rilascio degli ostaggi e l'attuazione della seconda fase dell'accordo e, di conseguenza, ha allontanato la fine della guerra e l'obiettivo principale dell'amministrazione Usa: raggiungere uno storico accordo di pace tra Israele e gli Stati arabi.

Come Putin, anche Netanyahu ha obiettivi politici. La rottura del cessate il fuoco a Gaza mostra i limiti di intese che le parti hanno faticato nel tramutare in accordi più duraturi. Questa è una tendenza che potrebbe essere di cattivo auspicio anche per il processo di pace in Ucraina. Molti osservatori statunitensi credono da tempo che Netanyahu non abbia mai voluto andare oltre la prima fase di un accordo di cessate il fuoco.

Netanyahu, che è sotto processo per corruzione, ha ottenuto immediati vantaggi politici dalla sua decisione di riprendere la guerra. L'esponente dell'estrema destra, Itamar Ben-Gvir, è rientrato nella sua coalizione, rafforzando il governo in visto del decisivo voto sul bilancio. Il ritorno alla guerra ha anche significato che il processo per corruzione di Netanyahu è stato posticipato.

"Come Putin - conclude Collinson - per il quale la guerra in Ucraina è diventata una causa esistenziale, Netanyahu potrebbe aver bisogno di mantenere la guerra per consolidare la sua presa sul potere. Ma Trump ha i suoi enormi incentivi politici per mettere a tacere le armi. Prima o poi, il presidente degli Stati Uniti potrebbe trovarsi di fronte a difficili scelte politiche che finora ha rimandato".

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