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Piano per Gaza, Netanyahu: "Nessuno sgombero forzato né pulizia etnica"

Il premier israeliano a Fox News: "Da Trump prima idea nuova da anni. Palestinesi? Potranno tornare, ma dovranno rinunciare al terrorismo"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu - Afp
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu - Afp
09 febbraio 2025 | 08.45
LETTURA: 3 minuti

Il piano di Donald Trump per rilanciare la Striscia di Gaza come "riviera" "ha il potenziale di cambiare tutto". Ne è convinto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che in una intervista a Fox News ha 'offerto' ai palestinesi la possibilità di fare ritorno alla loro terra una volta completata la ricostruzione del 'resort'.

"E' la prima idea nuova da anni", ha aggiunto parlando di quanto proposto dal presidente americano, prima di lasciare Washington per tornare in Israele dopo una visita di sei giorni. "Non ci sarà uno sgombero forzato", dei palestinesi di Gaza, "non ci sarà una pulizia etnica".

"Si tratta di lasciare quella che tutti questi Paesi e questi benefattori chiamano una prigione a cielo aperto. Perché ci si dovrebbe rimanere?", ha spiegato ancora, precisando che i residenti palestinesi di Gaza potranno tornare nella regione.

"Sarà data loro la possibilità di trasferirsi provvisoriamente mentre noi ricostruiamo anche in termini di radicalizzazione. Volete tornare? Dovete rinunciare al terrorismo, ma potete tornare".

"Di tutto per gli ostaggi, elimineremo Hamas"

"Donald Trump è stato d'accordo con me, faremo di tutto per riportare a casa tutti gli ostaggi, ma Hamas non sarà" nella Striscia di Gaza, aveva intanto affermato Netanyahu in dichiarazioni diffuse via X e rilanciate da Haaretz, in cui ripeteva che "elimineremo Hamas" e "riporteremo a casa i nostri ostaggi". Netanyahu affermava di "abbracciare" con la consorte Sara gli ostaggi rilasciati ieri da Hamas e le loro famiglie.

"Ancora una volta abbiamo visto chi sono i mostri di Hamas - aggiungeva -. Sono gli stessi mostri che hanno massacrato i nostri cittadini e abusato dei nostri ostaggi".

"Faremo di tutti per riportare a casa tutti i nostri ostaggi", affermava ancora, precisando di aver dato istruzioni alla delegazione israeliana in partenza per Doha di riferire questo messaggio ai mediatori.

Egitto convoca summit d'emergenza Paesi arabi sul piano

L'Egitto ha intanto convocato per il 27 di questo mese un summit di emergenza sui "recenti gravi sviluppi" riguardanti la questione palestinese, ha reso noto il ministero degli Esteri al Cairo. L'annuncio viene fatto dopo "intense consultazioni condotte negli ultimi giorni dell'Egitto ai più alti livelli con i Paesi arabi, inclusa la Palestina che ha richiesto il summit, per discutere dei recenti gravi sviluppi sulla causa palestinese".

Tali consultazioni si sono svolte in coordinamento con il Baharain che presiede in questo momento la Lega araba. Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha avuto contatti venerdì con i partner regionali, fra cui Giordania, Arabia saudita ed Emirati arabi uniti per consolidare l'opposizione al trasferimento dei palestinesi dalle loro terre.

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