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Silurati 300 addetti, ma sono essenziali per la sicurezza delle armi nucleari
Elon Musk rischia un autogol clamoroso per l'amministrazione del presidente Donald Trump con i licenziamenti di massa tra il personale che gestisce la sicurezza delle testate nucleari. La corsa a tagliare posti di lavoro nel settore pubblico, riferisce il Washington Post, ha spinto il magnate e il Doge - il Dipartimento per l'efficienza governativa - a cacciare centinaia di dipendenti della National Nuclear Security Administration.
Dettaglio non trascurabile: si tratta soprattutto di ingegneri e tecnici addetti alla sicurezza delle 5000 testate nucleari dislocate negli Usa. Il disastro è stato stigmatizzato dal Dipartimento dell'Energia e i licenziamenti sono stati immediatamente annullati, grazie anche al pressing di deputati e senatori di entrambi i partiti. La mossa azzardata è stata compiuta il 13 febbraio, quando il 17% della NNSA è stato congedato: via di punto in bianco chi controllava i livelli delle radiazioni, la corretta gestione delle testate, lo stoccaggio del plutonio. "E' assurdo, non so nemmeno da dove cominciare", il commento di un anonimo dirigente dell'agenzia che nel complesso impiega 1800 persone.
I licenziati sono stati inizialmente rimpiazzati da figure professionali non adeguate, con il rischio di incidenti in strutture e impianti in Tennessee, Texas, New Mexico, Nebraska e Missouri, tutti stati - tra l'altro - repubblicani. La marcia indietro è stata repentina. Sono scattate le riassunzioni per buona parte del personale.
Il licenziamento è rimasto per figure amministrative. Sono stati riassorbiti, invece, tecnici e specialisti che dispongono del 'livello Q', con accesso a informazioni riservate. Il rischio è che, in caso di siluramento, qualcuno possa essere tentato di vendere i segreti a potenze ostili.