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Corea Nord-Russia, accordo tra Kim e Putin: cosa prevede l'intesa

I due Paesi pronti a darsi pieno sostegno reciproco come buoni vicini

Putin e Kim (Afp)
Putin e Kim (Afp)
19 giugno 2024 | 13.19
LETTURA: 4 minuti

Kim Jong Un e Vladimir Putin firmano un accordo tra Corea del Nord e Russia. L'intesa consolida un legame che si è rafforzato dal settembre 2023, quando Kim si è recato in Russia. La Corea del Nord da mesi fornisce armi a Mosca, in particolare artiglieria, e ha un ruolo rilevante nella strategia militare elaborata dalle forze armate russe nella guerra in contro da oltre 2 anni con l'Ucraina.

L'accordo firmato oggi

Il documento, siglato oggi durante la visita di Putin a Pyongyang, porta le relazioni tra i due paesi "ad un nuovo livello". Prevede "l'assistenza reciproca nel caso in cui uno dei due Paesi venga attaccato". Il presidente russo ha garantito che Mosca e Pyongyang si daranno pieno sostegno reciproco come veri amici e buoni vicini. La Russia, in particolare, "non esclude lo sviluppo" di cooperazione tecnico-militare con la Corea del Nord.

Kim Jong-un dal canto suo ha definito la Russia ''l'amico e alleato più onesto'' della Corea del Nord e Putin ''il più caro amico del popolo coreano'' nel corso della conferenza stampa con Putin. E ha dichiarato che ''in questo momento, in cui il mondo intero presta molta attenzione a Pyongyang, sono insieme ai compagni russi, che sono i nostri amici più onesti, in questa sala delle cerimonie".

Kim Jong-un ha, quindi, notato che il ''potentissimo accordo'' firmato tra la Russia e la Corea del Nord non sarebbe stato possibile senza la ''eccezionale lungimiranza'' e la determinazione di Putin, che è ''l'amico più caro del popolo coreano''.

Cibo, petrolio e sostegno: ecco cosa guadagna Pyongyang

Armi in cambio di cibo e beni di prima necessità. Ma anche di petrolio raffinato e satelliti per migliorare le capacità militari e nello spazio. Questo la Corea del Nord guadagnerebbe dai buoni rapporti con la Russia e dagli accordi firmati. Oltre al sostegno politico e internazionale di Mosca che, come membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha reso più difficile l'inasprimento delle sanzioni contro Pyongyang.

La Russia, infatti, insieme alla Cina ha votato contro nuove sanzioni in risposta ai lanci di missili balistici nel 2022 e a marzo ha posto il veto al rinnovo di un gruppo di esperti delle Nazioni Unite incaricato di monitorare l'attuazione delle sanzioni del Consiglio di sicurezza, come ricorda il Guardian. La Russia ha, inoltre, cercato di aggirare le sanzioni per evitare il collasso economico della Corea del Nord, inviando ad esempio petrolio raffinato nei limiti superiori di quelli imposti dal Consiglio di sicurezza Onu.

A settembre, il presidente russo Vladimir Putin aveva chiarito di voler aiutare la Corea del Nord nello sviluppare il suo programma spaziale e satellitare. Agli Stati membri delle Nazioni Unite è vietato aiutare direttamente o indirettamente i programmi missilistici della Corea del Nord, nonché trasferire armi a Pyongyang.

Secondo quanto scrive la Cnn, citando esperti, il leader nordcoreano Kim Jong-un sta anche valutando l'accesso al know-how per armi avanzate russe, così come alla tecnologia legata all'arricchimento dell'uranio, alla progettazione di reattori o alla propulsione nucleare per i sottomarini. Secondo gli analisti citati dalla Cnn, il leader nordcoreano ritiene che i suoi programmi di armamento siano essenziali per la sopravvivenza del suo Paese.

Isolata a livello mondiale e Paese tra i più poveri al mondo, la Corea del Nord ha comunque solo da guadagnare dal rapporto con la Russia. E anche Putin ha voluto dimostrare, recandosi a Pyongyang, che Mosca non è sola. ''Putin ha sottolineato che la Russia ha degli amici e sta diffondendo l'idea che la guerra non può essere vinta dall'Ucraina perché la Russia non rimarrà senza armi'', ha affermato John Erath, direttore politico senior del Centro per il controllo degli armamenti e la non proliferazione di Washington.

Dall'ultima visita di Putin a Pyongyang nel 2000, molto è cambiato. La Russia era membro del G8 e alla Corea del Nord, allora governata dal padre di Kim, Kim Jong-il, mancavano ancora sei anni per condurre il suo primo test nucleare. Il clima geopolitico è cambiato, Putin è diventato più intransigente e Kim più determinato a trasformare il suo paese in una vera potenza nucleare.

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, insieme a un numero record di test missilistici nordcoreani nello stesso anno, hanno aggravato l'isolamento internazionale di entrambi i paesi sottolinea il Guardian. Questo ha spinto Putin e Kim verso una sfida vantaggiosa agli Stati Uniti ''ostili'' e ai loro alleati in Europa e nel nord-est asiatico.

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