Stoltenberg: "L'offensiva a Kursk fa parte dell'autodifesa. L'Ucraina non ha condiviso i piani con la Nato"
''L'Ucraina aveva il pieno il diritto di lanciare la sua offensiva a sorpresa nella regione di confine russa di Kursk come atto di autodifesa''. La Nato, attraverso le parole del segretario generale Jens Stoltenberg, approva l'attacco che 3 settimane fa l'Ucraina ha condotto oltre il confine con la Russia, portando uomini e mezzi nella regione di Kursk.
Le forze armate di Kiev, che hanno impiegato circa 10mila uomini nelle operazioni, rivendicano il controllo di oltre 1200 km quadrati e di un centinaio di insediamenti. Negli ultimi giorni, si sono intensificate anche le azioni verso la regione russa di Belgorod, confinante con Kursk.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto e ripetuto che l'obiettivo dell'offensiva è la creazione di una zona cuscinetto che impedisca alla Russia di colpire la regione di Sumy con missili e droni.
"L'Ucraina ha il diritto di difendersi. E, secondo il diritto internazionale, questo diritto non si ferma al confine", ha detto Stoltenberg nell'intervista a Die Welt. "I soldati russi, i carri armati e le basi lì (a Kursk, ndr) sono obiettivi legittimi secondo il diritto internazionale", ha aggiunto. Stoltenberg ha quindi spiegato che l'Ucraina "non ha condiviso i suoi piani" con la Nato e che l'Alleanza militare "non ha avuto alcun ruolo" nell'operazione.
"L'Ucraina non ha anticipato i suoi piani per Kursk alla Nato", ha detto il norvegese. "Come ogni operazione militare, anche questa comporta dei rischi. Ma sta all'Ucraina decidere come difendersi", ha aggiunto. Le parole di Stoltenberg non modificheranno la posizione della Russia, convinta che l'offensiva ucraina sia sostenuta dalla Nato. L'attacco a Kursk rappresenta solo un lato della guerra, in corso da oltre 900 giorni. Si continua a combattere nel Donetsk, nell'est dell'Ucraina, dove le forze di Mosca continuano ad avanzare: al centro degli scontri, nelle ultime settimane, il nodo logistico di Pokrovsk, che consente di controllare importanti vie ferroviarie.
"Se la Russia fosse stata da sola, non avrebbe potuto reggere alla sfida in Ucraina. La Russia ha retto e sta reggendo, non solo per la propria capacità produttiva e per come è adeguata, ma per l'aiuto che l'Iran, la Cina e la Corea gli hanno dato e gli stanno dando". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo al Globsec Forum, in corso a Praga, rimarcando anche la capacità russa di "influenzare l'opinione pubblica, di cercare di avvelenare le democrazie - ha detto - E' quello che stanno facendo, ad esempio, in Africa sia la Cina che la Russia".
Non solo. "C'è una guerra quotidiana sulle materie sulle prime, tutte dalla Cina, come pure le riserve - ha ricordato Crosetto - E perché l'Africa interessa così tanto alla Cina e alla Russia? Perché sono i più grandi bacini futuri di questi materiali preziosi, così come lo saranno i fondali degli oceani. C'è una guerra, al di là di quella che vediamo, molto più a lungo termine che si sta combattendo e che anche noi come Europa e come Nato dobbiamo combattere perché, anche se sembra lontana, fa parte della guerra perché si riflette sulle catene di approvvigionamento quindi sulla produzione industriale. C'è una guerra ibrida che si sta combattendo e anche in questo noi, andando al di là delle armi della guerra, dobbiamo avere una strategia futura".