Secco no di Hamas e Jihad islamica: "Deplorevole, sventeremo i progetti del presidente Usa". Rifiuto anche dal Cairo
Rifugiati palestinesi provenienti da Gaza ospitati da Egitto e Giordania. E' questa l'ultima idea che il presidente Usa Donald Trump ha studiato per "ripulire" l’enclave, descritta come un "sito di demolizione". Parlando ai giornalisti dall'Air Force One, Trump - spiega il Washington Post - ha sottolineato: "Stiamo parlando probabilmente di milione e mezzo di persone, semplicemente ripuliamo l’intera zona e diciamo 'è finita'!.
Mentre l’anno scorso l'amministrazione Biden si era opposta allo spostamento forzato dei palestinesi da Gaza o dalla Cisgiordania occupata, Trump ora ha detto di aver parlato con il re Abdullah II di Giordania, complimentandosi con lui per aver ospitato un gran numero di rifugiati palestinesi e aggiungendo che vorrebbe che la Giordania e l’Egitto accogliessero più persone.
"Quasi tutto è demolito e lì la gente muore. Quindi preferirei essere coinvolto con alcune nazioni arabe e costruire alloggi in un luogo diverso dove possano magari vivere in pace", ha spiegato il leader Usa. Trump ha quindi affermato che il trasferimento della popolazione potrebbe essere temporaneo o a lungo termine. I suoi ultimi commenti, ricorda il Washington Post, arrivano durante il fragile cessate il fuoco a Gaza che ha portato finora al rilascio di sette ostaggi israeliani in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi e di un'ondata di aiuti umanitari nella martoriata enclave.
Alla proposta di Trump, però, si oppongono due dei principali attori nel conflitto. Un alto funzionario di Hamas ha infatti dichiarato che il gruppo militante palestinese si opporrà all'idea del presidente degli Stati Uniti. "Come hanno sventato ogni piano di sfollamento e di patrie alternative nel corso dei decenni, anche il nostro popolo sventerà tali progetti", le parole di Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, riferendosi ai commenti di Trump.
Anche la Jihad islamica, movimento islamico palestinese alleato di Hamas a Gaza, si oppone al piano americano, che incoraggerebbe i "crimini di guerra e crimini contro l'umanità".
Definendo l'idea di Trump come "deplorevole" il gruppo, che ha combattuto al fianco di Hamas contro Israele fino al cessate il fuoco del 19 gennaio, ha dichiarato: "Questa proposta rientra nel quadro dell'incoraggiamento dei crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità, costringendo il nostro popolo a lasciare la propria terra".
E anche dall'Egitto arriva un secco no. Il Cairo ha infatti informato gli Stati Uniti di aver respinto la proposta del presidente Trump, ha riferito al canale televisivo saudita Al-Hadath una fonte egiziana, secondo cui il piano degli Stati Uniti prevede lo spostamento dei palestinesi da Gaza per un periodo da sei mesi a un anno in tre paesi arabi e un paese in Asia. Il piano specifica che i palestinesi dovranno lasciare i paesi ospitanti all'inizio del 2026, ma non specifica se i rifugiati potranno tornare a Gaza.