
Le Idf ai civili dopo i razzi da Gaza: "Raid imminente, via da Khan Younis per la vostra sicurezza". Delegazione Hamas ai colloqui al Cairo
I militari israeliani affermano di aver completamente accerchiato la città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e istituito una nuova 'zona di sicurezza', il cosiddetto 'Corridoio Morag', tra Rafah e Khan Yunis, città ormai di fatto separate. In un comunicato le forze israeliane (Idf) precisano di aver completato l' "apertura" dell' 'Asse Morag' "nelle ultime 24 ore" e affermano di aver "eliminato decine di terroristi, smantellato tunnel sotterranei e infrastrutture terroristiche di Hamas" nel quadro dell'operazione andata avanti per una decina di giorni.
Con il 'Corridoio Morag' viene creata di fatto un'ulteriore divisione della Striscia. Per il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, le zone sotto il controllo delle Idf sono "zone di sicurezza". E un ulteriore allargamento dell'offensiva militare israeliana nell'enclave palestinese.
Con parole rivolte ai gazawi, Katz afferma che "è l'ultima occasione per bandire Hamas e rilasciare tutti gli ostaggi, fermando la guerra". Presto, ha detto, le operazioni israeliane si allargheranno ad altre regioni "nella maggior parte del territorio di Gaza".
Nei giorni scorsi Haaretz aveva scritto dei preparativi dei militari israeliani per incorporare Rafah e aree limitrofe nella 'zona cuscinetto' che le Idf stanno creando lungo il confine. Nell'area compresa tra il 'Corridoio Philadelphi' a sud e il 'Corridoio Morag' a nord vivevano, prima dell'avvio delle operazioni militari israeliane in risposta all'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele, circa 200.000 palestinesi, secondo i dati riportati dal giornale israeliano che parla di un'area oggi quasi deserta per la distruzione provocata dai raid israeliani.
Katz ha precisato che viene ampliato anche il 'Corridoio Netzarim', nel centro di Gaza. E ha ribadito che saranno consentiti "passaggi volontari" verso altri Paesi a "tutte le persone interessate", in "linea con la visione del Presidente degli Stati Uniti, che cerchiamo di realizzare".
I militari israeliani hanno quindi esortato i civili di Khan Younis a lasciare zone della città per la loro "sicurezza". "Le organizzazioni terroristiche sono responsabili per lo sfollamento e per le sofferenze dei civili", si legge in un post su X del portavoce Avichay Adraee. "Attaccheremo con forza le aree da cui vengono lanciati razzi", aggiunge, anticipando un imminente raid delle forze israeliane dopo che stamani le Idf hanno reso noto di tre razzi lanciati dal sud della Striscia e intercettati.
Una delegazione di Hamas è intanto diretta al Cairo per colloqui per il cessate il fuoco con i mediatori egiziani. Lo conferma un esponente di Hamas alla Afp, affermando che "speriamo che l'incontro porti ad un reale progresso per mettere fine alla guerre, fermare l'aggressione e assicurare il completo ritiro delle forze di occupazione da Gaza".
Secondo quanto ha riferito il canale saudita Al-Hadath in precedenza, Hamas si sarebbe dimostrata "flessibile" rispetto al numero di ostaggi israeliani da rilasciare in cambio del ritorno del cessate il fuoco nella Striscia e sarebbe aperta alla possibilità di cedere il controllo dell'enclave palestinese. La delegazione dovrebbe essere guidata da Khalil al-Hayya.
Il quotidiano libanese Al Akhbar aveva precedentemente riferito che, secondo fonti egiziane, i colloqui per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza avevano registrato una "accelerazione".
Israele ed Egitto si sono intanto scambiati le bozze di documenti per un accordo, riporta la radio israeliana Kan, secondo cui le proposte mirano a colmare il divario tra la richiesta di compromesso egiziana e quella di accordo dell'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff. Alti funzionari israeliani hanno detto a Kan che è possibile raggiungere un accordo in tempi brevi.
La proposta egiziana, di cui si è a conoscenza all'inizio della settimana, prevede il rilascio di otto ostaggi vivi e dei corpi di altri otto ostaggi in cambio di una tregua della durata compresa tra 40 e 70 giorni e il rilascio di un gran numero di terroristi e prigionieri palestinesi.
Il mese scorso Witkoff ha proposto un accordo che prevedeva il rilascio di cinque ostaggi in cambio di un gran numero di prigionieri palestinesi, in cambio di un cessate il fuoco di due mesi.
Intanto ieri un attacco israeliano contro un'abitazione nella zona di Katiba, a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, avrebbe ucciso almeno 10 persone, fra cui 3 minorenni e 2 donne, scrive al Jazeera. Otto persone sarebbero state uccise in un altro attacco israeliano nella zona di Sheikh Nasser, a est di Khan Younis, nelle prime ore di ieri mattina.
Altri attacchi aerei avrebbero colpito la zona di Rafah. I media locali palestinesi riportano inoltre la notizia di morti e feriti dopo gli attacchi israeliani contro un gruppo di civili nel quartiere di al-Atatra a Beit Lahiya, nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, dove per il momento si registrano 2 vittime.
Le Nazioni Unite condannano l'impatto sui civili degli attacchi israeliani delle ultime settimane nella Striscia di Gaza, sottolineando che "una grande percentuale delle vittime sono bambini e donne". "Tra il 18 marzo e il 9 aprile 2025, si sono verificati circa 224 attacchi israeliani contro edifici residenziali e tende per sfollati", ha affermato l'Alto Commissariato per i diritti umani in una nota, aggiungendo che per i "36 attacchi documentati e verificati" dall'Ufficio, le vittime "finora erano solo donne e bambini".