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Francia, Bayrou annuncia squadra di governo. Bardella attacca, critiche anche da sinistra

Nasce il nuovo esecutivo tra riconferme e novità. Il premier francese: "Orgoglioso, team esperto per ricostruire fiducia". Primo Consiglio dei Ministri il prossimo 3 gennaio

Francois Bayrou - Afp
Francois Bayrou - Afp
23 dicembre 2024 | 19.02
LETTURA: 4 minuti

Il premier francese François Bayrou ha scelto la sua squadra. L'annuncio, tra riconferme e novità, è arrivato nel tardo pomeriggio di oggi. Diversi membri del governo Barnier sono entrati a far parte dell'esecutivo Bayrou, alcuni dei quali mantenendo gli stessi incarichi: Retailleau (Interno), Rachida Dati (Cultura), Sébastien Lecornu (Difesa), Jean-Noël Barrot (Esteri), Annie Genevard (Agricoltura), Catherine Vautrin, che diventa ministro del Lavoro e della Sanità. Dopo la nomina, l'Eliseo ha annunciato che il primo Consiglio dei Ministri si terrà il prossimo 3 gennaio.

Il primo passaggio di poteri del nuovo governo avverrà stasera presso il ministero dell'Economia, tra Antoine Armand ed Éric Lombard, ha annunciato Bercy in un comunicato stampa, specificando che avrà luogo alle 21.45.

"Sono molto orgoglioso della squadra che presentiamo questa sera. Un team esperto per riconciliare e ricostruire la fiducia con tutto il popolo francese", ha commentato Bayrou in un post su X, pochi minuti dopo l'annuncio della squadra di governo all'Eliseo.

Tutti i ministri del governo

Jean-Noël Barrot è stato confermato ministro degli Esteri. Gli altri ministri sono quindi Bruno Retailleau all'Interno, Élisabeth Borne all'Educazione, Gérald Darmanin alla Giustizia, Éric Lombard all'Economia, Catherine Vautrin ministro del Lavoro, Manuel Valls ai Territori d'Oltremare, François Rebsamen alla collettività locali e ambiente, Sébastien Lecornu alla Difesa, Laurent Marc-Angeli ministro della Funzione pubblica, Rachida Dati alla Cultura.

A questi si aggiungono i ministri delegati Aurore Bergé, Ministro per l'uguaglianza e la lotta contro la discriminazione, Yannick Neuder, Ministro della Sanità e dell'accesso alle cure, François Gatel, Ministro degli Affari rurali, Améli de Montchalin, Ministro dei Conti pubblici, Véronique louvagie, Ministro del Commercio, dell'Artigianato e dell'Economia sociale, Nathalie Delatre, Ministro responsabile del turismo, Valérie Letard, Ministro dell'edilizia abitativa, François Gatel, Ministro degli Affari rurali, Benjamin Hadad, Ministro degli Affari europei.

In precedenza, il premier francese aveva annunciato in una lettera ai ministri del governo uscente di aver "cercato di trovare nuovi equilibri", e di aver voluto un governo "più compatto" del precedente.

“Questo governo non potrà riprodurre quello precedente. Ho cercato di trovare un nuovo equilibrio”, aveva scritto, chiarendo che "molti" degli ex ministri "non potranno far parte della nuova squadra".

Critiche da Rn e sinistra

"Purtroppo, nulla è stato risparmiato ai francesi: François Bayrou ha riunito la coalizione del fallimento. Nel 2025, più che mai, il Rassemblement National sarà presente per difendere e tutelare i nostri connazionali, in attesa del cambiamento", la critica su X del presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella. Il partito è stato lasciato fuori dal governo.

Marine Le Pen ha quindi invitato il nuovo esecutivo a comportarsi meglio del precedente, soprattutto prestando ascolto all'opposizione. "I francesi non si aspettavano molto dalla nomina di un governo che, come il suo predecessore, si basa su una manifesta mancanza di legittimità e su una maggioranza introvabile - ha scritto Le Pen in un post su X -. Ora che l'esecutivo è in carica, dovrà cambiare i suoi metodi, ascoltare i suoi oppositori e costruire un bilancio che tenga conto delle scelte espresse alle urne. In attesa del passaggio al potere, ricorderemo loro che nulla può essere fatto o deciso alle spalle di undici milioni di francesi".

Anche il leader del Partito socialista francese, Olivier Faure, ha criticato su X il nuovo governo Bayrou, definendolo "una provocazione" oltre che un governo di "estrema destra". Sempre a sinistra altre critiche sono arrivate dalla leader ecologista Marine Tondelier per la quale il primo ministro, "si mette nelle mani dell'estrema destra".

Mathilde Panot, capogruppo Insoumis, ha preso le distanze da "un governo pieno di persone respinte dalle urne e che hanno contribuito ad affondare il nostro Paese... con il sostegno di Marine Le Pen e del Rassemblement National".

Aspra critica anche dal leader del Partito Comunista Francese, Fabien Roussel: “Un quarto governo ancora ispirato da Emmanuel Macron, dai Les Républicains, dal Rassemblement national e con Valls come bonus! Un giorno senza fine. Siamo ben lontani dal nuovo mondo! - si legge nel post su X - Non possiamo aspettare qualcosa di nuovo. Viva la pace e la giustizia sociale”.

Bayrou risponde a Le Pen

Bayrou ha dichiarato a Bfmtv di voler “rispettare” i milioni di elettori del Rassemblement National. “Sostengo che se vogliamo accettare gli immensi problemi che abbiamo di fronte al Paese, dobbiamo riconciliare i francesi. Non considero gli elettori di Lfi e Rn estranei al popolo francese. Non sono d'accordo con Jean-Luc Mélenchon, perché ha scelto la strategia di conflittualizzare tutto. Non condivido nessuno dei secondi fini che si cerca di mettere in testa (agli elettori del Rn), ma hanno l'impressione di essere lasciati indietro e io non li lascerò indietro”, ha dichiarato.

A proposito della polemica di Xavier Bertrand (Les Republicains) in merito a presunti scambi con Marine Le Pen, che avrebbe bloccato l'ingresso di Lr nel governo, François Bayrou ha spiegato che “aveva offerto a Xavier Bertrand di entrare nel governo. Lui mi ha detto che voleva solo la Giustizia. L'ho ricevuto, mi ha spiegato il suo punto di vista e non mi sono riconosciuto nelle sue opinioni”, ha esordito il primo ministro.

“Riflettendo, ho capito dove stavano le differenze. Xavier Bertrand ha proposto un approccio che ho trovato violento: ha proposto che le multe siano fatturate direttamente e pagate con una trattenuta sul salario. Questo non ha nulla a che fare con la sfiducia in Marine Le Pen, ma con la sfiducia in me - ha detto Bayrou - Il Ministero della Giustizia non è un ministero della guerra, della divisione, dell'aggressione tra una parte e l'altra”.

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