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Elon Musk, cosa pensa l'uomo più ricco del mondo

Una sua frase: "La debolezza fondamentale della società occidentale è la sua empatia"

Elon Musk - (Fotogramma/Ipa)
Elon Musk - (Fotogramma/Ipa)
31 marzo 2025 | 11.12
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"La debolezza fondamentale della società occidentale è la sua empatia". A fine febbraio il podcaster Joe Rogan, che con le sue interviste-fiume raccoglie decine di milioni di ascoltatori, trasmette una conversazione di tre ore con Elon Musk sulla sua visione della politica, della tecnologia, del mondo. E l’affermazione che fa più scalpore è questa. Dice Walter Isaacson, autore di una monumentale biografia del capo di SpaceX, Tesla, X (ex Twitter) e, ora, anche del Doge di Trump, che ha passato mesi con Musk: "Elon pensa che bisogna adoperarsi per l’intera umanità: in effetti ha più empatia per l’umanità nel suo complesso che per le 20 persone attorno a lui".

Personaggio geniale, ma anche durissimo, a volte feroce coi suoi dipendenti, uomo più ricco del mondo, ma solo — secondo lui — per disporre delle risorse necessarie per realizzare il progetto centrale della sua vita: rendere la specie umana interplanetaria colonizzando Marte. Fino a quando Musk ha concentrato le sue doti visionarie, il genio tecnologico e le capacità ingegneristiche per aprire nuovi orizzonti nel trasporto terrestre (l’auto elettrica e a guida autonoma), nelle energie rinnovabili (il fotovoltaico di Solar City) e nello spazio con SpaceX, è stato ammirato da quasi tutti: i suoi eccessi venivano archiviati nel capitolo «genio e sregolatezza». In fondo anche Steve Jobs è stato un capoazienda brutale in Apple, ma questo ha scalfito solo marginalmente il suo mito si legge sul 'Corriere della sera'. Né ci si preoccupava più di tanto delle sue visioni sulla società e il futuro. O di ossessioni come quella per la denatalità che lui combatte mettendo al mondo figli a ripetizione (siamo a quota 14).

Lo stesso Elon, poi, confessava a biografi e intervistatori di soffrire di qualche disturbo della personalità, di fare uso di psicofarmaci e sostanze allucinogene per «correggere» le sue tendenze all’autismo e alla depressione. Bisogna, allora, cercare di entrare nel labirinto della mente di un personaggio complesso, seguirne il percorso umano e professionale dalla difficile infanzia sudafricana all’adolescenza canadese fino allo sbarco in California, per capire chi è l’uomo che ha nelle mani una concentrazione di potere mai vista nella storia dell’umanità, salvo che in imperatori, condottieri o fondatori di religioni.

Trump lo usa o viene usato? Può sempre metterlo alla porta, ma Elon con la rete sociale X e l’intelligenza artificiale gestisce sistemi di comunicazione, persuasione e verifica dell’efficacia dei messaggi dei quali il presidente non vuole privarsi.

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