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Pechino starebbe pensando a misure che potrebbero colpire il settore agro-alimentare
La Cina starebbe studiando controdazi e altre misure che potrebbero colpire il settore agro-alimentare per rispondere all'annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sull'aumento dei dazi sulle merci cinesi, un ulteriore 10% che dovrebbe scattare domani. Lo scrive il Global Times.
Intanto il portavoce del ministero Esteri di Pechino, Lin Jian, è tornato a minacciare l'adozione di "tutte le misure necessarie" a tutela degli "interessi e diritti legittimi" del gigante asiatico.
La Cina nei giorni scorsi aveva parlato di "gravi ripercussioni sul dialogo" tra Cina e Stati Uniti. "Pressioni, coercizione e minacce non sono il modo giusto per interagire con la Cina - aveva detto il portavoce della diplomazia cinese, Lin Jian, in dichiarazioni riportate sempre dal Global Times - Il prerequisito fondamentale è il rispetto reciproco".
La Repubblica popolare accusa l'Amministrazione Trump di "usare" l'emergenza del fentanyl, la droga killer, come "pretesto per imporre dazi ed esercitare pressioni, muovendosi in modo arbitrario". "Questo approccio - ha detto Lin - non risolverà i loro problemi, anzi si ritorcerà contro e avrà ripercussioni gravi sul dialogo e la cooperazione tra le due parti sul contrasto alla droga".
L'entrata in vigore dei dazi è prevista per domani, martedì 4 marzo. I dazi aggiuntivi del 10%, oltre a quelli già previsti, contro la Cina perché "continuano a entrare droghe nel nostro Paese da Canada e Messico, per la maggior parte sotto forma di Fentanyl, prodotto e fornito dalla Cina", ha detto Trump.