
Wall Street positiva dopo giorni di agitazione: Dj +3,59%. Il presidente Usa convinto che "Pechino chiamerà"
Dopo le borse europee, anche i mercati americani tentano di riprendersi dai crolli seguiti ai dazi introdotti dal presidente Usa Donald Trump. La borsa di Wall Street rimbalza e apre oggi in forte rialzo con il Dow Jones che segna +3,51% e il Nasdaq +3,53%.
Intanto il presidente americano, in un post su Truth Social, si è detto convinto che la Cina troverà un accordo sui possibili dazi del 104% che gli Stati Uniti hanno minacciato di imporre. "Anche Pechino vuole fare un accordo, ma non sa come iniziare. Aspettiamo la loro chiamata, che ci sarà!", ha dichiarato.
Trump aggiunge di aver appena parlato con il presidente ad interim della Corea del Sud, Han Duck-soo, in merito ai dazi. "Abbiamo discusso del loro enorme e insostenibile surplus, delle tariffe, della cantieristica navale, dell'acquisto su larga scala di Gnl statunitense, della loro joint venture in un oleodotto dell'Alaska e del pagamento per la protezione militare che forniamo alla Corea del Sud", scrive il presidente degli Stati Uniti. "Hanno iniziato questi pagamenti militari durante il mio primo mandato, per miliardi di dollari, ma 'Sleepy' Joe Biden, per ragioni sconosciute, ha interrotto l'accordo - ha scritto Trump - È stato uno shock per tutti! In ogni caso, abbiamo i confini e le probabilità di un grande accordo per entrambi i Paesi".
A commentare la rappresaglia di Pechino anche il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, che ha definito un "grosso errore l'escalation cinese, perché stanno giocando con una coppia di due...Cosa perdiamo se i cinesi aumentano i dazi su di noi? Esportiamo verso di loro un quinto di quello che loro esportano verso di noi, quindi per loro è una mano perdente". "Se innalziamo un muro tariffario, l'obiettivo finale è quello di riportare i posti di lavoro negli Stati Uniti, ma nel frattempo riscuoteremmo tariffe sostanziali - ha spiegato Bessent parlando a Cnbc- Se avremo successo, i dazi saranno in un certo senso un cubetto di ghiaccio che si scioglie, perché arriveranno le entrate man mano che gli impianti di produzione verranno costruiti negli Stati Uniti, e ci dovrebbe essere un certo livello di simmetria tra le tasse che iniziamo a ricevere con la nuova industria e le tasse sui salari, man mano che le tariffe diminuiscono”.
Alla Cina non mancano gli "strumenti" necessari per far fronte alle turbolenze economiche, ha affermato il premier cinese Li Qiang, secondo i media ufficiali cinesi. "Le politiche macroeconomiche della Cina di quest'anno tengono pienamente conto delle varie incertezze" e Pechino "dispone anche di una riserva sufficiente di strumenti politici", ha affermato Li, stando a quanto riportato, durante il colloquio telefonico con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. La Repubblica Popolare, ha detto, "è perfettamente in grado di cautelarsi dagli effetti esterni negativi" ed è "pienamente fiduciosa" sulla possibilità di "mantenere uno sviluppo economico sostenuto e sano".