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Chico Forti non è più in carcere a Miami, in Italia nelle prossime settimane

Siglato l'accordo con il giudice federale per scontare il resto della pena nel nostro Paese

Chico Forti su un manifesto per chiedere la sua scarcerazione - Fotogramma
Chico Forti su un manifesto per chiedere la sua scarcerazione - Fotogramma
16 maggio 2024 | 18.41
LETTURA: 2 minuti

Chico Forti non è più detenuto in carcere a Miami e nelle prossime settimane è atteso il rientro in Italia del 65enne trentino, condannato all'ergastolo in Florida per l'omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998. L'autorizzazione al trasferimento era stata annunciata dalla premier Giorgia Meloni durante la sua visita a Washington il primo marzo scorso. Nella scheda di Forti del Florida Department of Correction, alla data di inizio custodia, il 7 luglio 2000, è stata aggiunta quella di ieri, indicata come data del rilascio.

Nelle ultime ore, infatti, a Miami si è tenuta l'udienza in cui Forti ha siglato l'accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia, dove la corte d'Appello di Trento ha già convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense. È l'ultimo passaggio prima del rientro. Nel frattempo Forti è trattenuto dall'Immigration and Customs Enforcement. Secondo fonti a lui vicine, nel giro di due o tre settimane dovrebbe riuscire a essere trasferito in Italia.

Lo zio: "Forse l'incubo finisce davvero"

"Dopo quasi 25 anni passati sulla porta dell'abisso e dell'inferno, forse stavolta l'incubo finisce davvero", dice all'Adnkronos Gianni Forti, zio di Chico, commentando il trasferimento del nipote dal carcere statale di Miami dove è detenuto per omicidio.

"La situazione al momento è questa, Chico ha lasciato il carcere statale e adesso è in una struttura federale per l'immigrazione, sotto custodia e sempre a Miami. Adesso avrà corso la convenzione di Strasburgo e dovrà rientrare a quelle condizioni".

Antigone: "Bene trasferimento, stessa attenzione per altri detenuti"

"La pena non deve mai consistere in trattamenti contrari al senso di umanità: questo è inequivocabile alla luce del nostro articolo 27 della Costituzione, quindi il ritorno di Chico Forti in Italia consentirà fortunatamente per lui di riavere quelle relazioni affettive, quel rapporto col territorio, con la sua terra, con le persone care che sono parte dell'essenza della pena". Patrizio Gonnella, presidente dell'Associazione Antigone, commenta così all'Adnkronos il trasferimento in una struttura federale per l'immigrazione di Chico Forti, detenuto a Miami per omicidio.

"E' una notizia buona, così come speriamo siano altrettanto buone le notizie per tutti gli altri detenuti italiani all'estero che hanno interesse a rientrare da noi. Sono tantissimi - sottolinea - e ci auguriamo che su ognuno di loro ci sia la stessa attenzione istituzionale".

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