Il Presidente 'apre' a un passo indietro nella corsa alla Casa Bianca dopo le pressioni Dem. Schiff: "E' arrivato il momento di passare la torcia"
Joe Biden pronto a considerare il ritiro dalla corsa per la Casa Bianca in caso di un "problema medico". Il presidente degli Stati Uniti, in un'intervista con Bet News, secondo quanto riporta il New York Times non esclude categoricamente la possibilità di rinunciare alla candidatura per le elezioni di novembre, quando sarà chiamato a affrontare Donald Trump.
Alla domanda se ci sia qualche ragione che lo possa spingere a ritirarsi dalla corsa, Biden risponde: "Se avessi qualche problema medico, se qualcuno, se un dottore venisse da me dicendomi che ho questo e quel problema".
Un'apertura rispetto a qualche giorno fa quando a una medesima domanda durante l'intervista con Abcnews, Biden ha risposto che si sarebbe ritirato solo se glielo avesse chiesto "il Padreterno".
Nei confronti del presidente continua sempre più stringente il pressing Dem e fa rumore la posizione assunta pubblicamente da uno dei pesi massimi del partito. "La nostra nazione è ad un bivio: una seconda presidenza Trump minerebbe le vera fondamenta della nostra democrazia, ed io ho seri dubbi sul fatto che il presidente Biden possa battere Trump a novembre", dice oggi Adam Schiff, il deputato democratico che da presidente della commissione Intelligence è stato una delle figure chiave dei processi di impeachment contro Trump. Schiff è diventato l'esponente più in vista del partito a chiedere pubblicamente a Joe Biden di fare un passo indietro.
In una dichiarazione al Los Angeles Times, Schiff, che loda Biden come "uno dei più efficaci presidenti della nostra storia", ricorda che la "scelta di ritirarsi può essere fatta solo dal presidente", ma ribadisce di credere che sia per lui arrivato il momento di "passare la torcia" in modo di "assicurare la sua eredità" permettendo ad un altro democratico di sconfiggere Trump.
L'intervento di Schiff ha una sua rilevanza non solo per il fatto che il democratico appare destinato a diventare un prossimo senatore della California. Ma anche perché è uno stretto alleato della ex Speaker Nancy Pelosi, che in queste settimane, ricorda Politico, sta in modo riservato alimentando le preoccupazioni tra i deputati dem sulla capacità di Biden di garantire la vittoria.
A stretto giro, a Schiff arriva la risposta - attraverso la Cnn - di un funzionario della campagna di Biden. Il presidente "resta in corsa". Stop. Almeno per ora.
La presa di posizione di Schiff arriva poi nel giorno in cui sono stati diffusi sondaggi molto negativi per il presidente, come quello del New York Times che dà Trump vincente in tutti gli stati in bilico. O quello, ancora più preoccupante, realizzato da BlueLabs - società finanziata da donatori dem - che mostra come, dopo il disastroso dibattito di Atlanta, Biden abbia perso terreno in 14 stati, compresi i 5 che aveva strappato al tycoon nel 2020: Arizona, Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin. Il presidente appare vulnerabile anche in Colorado, Minnesota, Maine, New Mexico, Virginia e New Hampshire.
Infine, il dato che dovrebbe essere più allarmante per il team di Biden: il sondaggio trova che ben quattro democratici farebbero meglio del presidente nel duello con Trump negli stati chiave: il senatore dell'Arizona Mark Kelly, il governatore del Maryland Wes Moore, il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer.
Ma prima di aprire all'ipotesi, condizionata allo stato di salute, per un passo indietro, il continuo pressing dei Democratici sabato ha fatto esplodere in Presidente durante una conference call. "Smettila con queste stupidaggini!", ha detto Biden per zittire Jason Crow, un deputato democratico del Colorado, che stava cercando apertamente di spiegargli i dubbi che gli elettori hanno sulla sua capacità e forza di candidarsi ad un nuovo mandato. Lo riporta la Cnn che rivela dettagli della call riservata che il presidente ha avuto con un gruppo di deputati dem.
A far esplodere la rabbia dell'81enne presidente sarebbe stato il fatto che Crow, un Army Ranger che ha servito due mandati in Afghanistan ed uno in Iraq, ha parlato anche di preoccupazioni sull'immagine di Biden a livello globale. Punto sul vivo, Biden ha detto a Crow che, pur avendo conquistato sul campo di battaglia una medaglia al valore, la Bronze star, lui "non aveva ricostruito la Nato", in riferimento al fatto che dopo l'aggressione russa all'Ucraina Biden è riuscito a rafforzare la coesione dell'Alleanza in difesa di Kiev.
Ma lo scambio è diventato ancora più animato quando Crow ha risposto al presidente, che affermava di avere il sostegno dei leader della Nato, che deve comprendere che gli elettori non la vedono in questo modo. Ed è stato a questo punto che Biden è esploso - "smettila con queste stupidaggini" - dicendo al deputato dem di voltargli le spalle se desiderava farlo.
Neanche a questo punto Crow ha taciuto, spiegando che lui non voleva abbandonare il presidente, come dimostrava il fatto che stesse partecipando alla conference call, parole che però hanno suscitato un'altra reazione stizzita da parte di Biden.
Il deputato del Colorado non è stato l'unico a presentare i dubbi e preoccupazioni a Biden: anche la collega Chrissy Houlahan, eletta in Pennsylvania, ha ricordato al presidente che lei rappresenta un distretto cruciale per la conquista dello swing state, e si è detta preoccupata per la posizione del candidato democratico nei sondaggi locali. Biden ha ribattuto dicendo di non credere a questi rilevamenti, con Houlahan che ha replicato spiegando di aver verificato direttamente questi risultati.