
Inquirenti: "Motivato dal denaro, non ha capito l'obiettivo finale dei suoi reclutatori, una rete sotterranea diretta dal Gru"
E' stato un 17enne ucraino, un rifugiato disoccupato, a rispondere all'annuncio che prometteva una Bmw e circa 11mila dollari in contanti per dare fuoco a un negozio Ikea in Lituania, un atto di sabotaggio che gli è costato il carcere e una serie di capi di imputazione per reati di terrorismo. A scriverne è oggi il New York Times, citando le indagini sul caso. Daniil Bardadim, un adolescente in fuga dalla guerra in Ucraina, ha risposto all'offerta all'inizio dello scorso anno dopo essersi recato a Varsavia, nella vicina Polonia. Gli è stata data una Bmw, ma poi non ha ricevuto il denaro. E si è ritrovato trasformato in un'inconsapevole pedina della Russia, nell'ambito di una campagna di sabotaggio su più fronti in tutta Europa, secondo gli inquirenti lituani citati dal giornale.
Centri commerciali, magazzini, cavi sottomarini e ferrovie in Europa sono stati tutti colpiti negli ultimi due anni in quello che il Center for Strategic and International Studies descrive come un'azione di disturbo condotta dal servizio segreto militare russo, il Gru. Il numero di attacchi segreti russi è quasi triplicato tra il 2023 e il 2024. Ciò ha preoccupato i governi europei che temono che l'invasione dell'Ucraina da parte del presidente Vladimir V. Putin sia parte di una più ampia offensiva in corso altrove e che potrebbe facilmente degenerare in ulteriori aggressioni palesi.
"Siamo già entrati in una zona di guerra in Europa", ha dichiarato Darius Jauniskis, direttore uscente del Dipartimento di sicurezza statale della Lituania. "Il loro obiettivo", ha detto, "è creare scompiglio, creare sfiducia e panico" e minare il sostegno pubblico all'Ucraina. "Benvenuti nella Terza Guerra Mondiale", ha aggiunto.
L'attentato di cui Bardadim è accusato è avvenuto lo scorso maggio, quando un ordigno incendiario piazzato in un negozio IKEA della capitale lituana, Vilnius, ha preso fuoco nel cuore della notte. Gli agenti di polizia hanno poi fermato un autobus su cui viaggiava il giovane, dalla Lituania alla vicina Lettonia, e lo hanno arrestato. Tra le cose in suo possesso hanno trovato dispositivi incendiari che gli investigatori ritengono sarebbero stati utilizzati in un altro attacco incendiario nella capitale lettone, Riga.
Il motivo per cui cittadini ucraini sarebbero coinvolti in una campagna di sabotaggio per conto del paese nemico del proprio ha sollevato interrogativi preoccupanti per Lituania, Lettonia e Polonia, scrive il New York Times. Questi Paesi hanno accolto decine di migliaia di rifugiati dall'Ucraina e hanno esercitato forti pressioni per un aumento degli aiuti militari occidentali per aiutare Kiev a resistere alla Russia. Bardadim è cresciuto a Kherson, una città prevalentemente russofona dell'Ucraina meridionale vicino al Mar Nero che, prima dell'inizio della guerra, ospitava molti residenti che guardavano con favore alla Russia. La madre di Bardadim vive ancora lì. Contattata telefonicamente a Kherson, si è rifiutata di commentare.
Gli investigatori lituani ritengono che Bardadim e gli altri coinvolti nell'attacco all'IKEA fossero motivati principalmente dal denaro. Il mese scorso, Arturas Urbelis, il procuratore capo, li ha descritti come "giovani individui che chiaramente mancano di esperienza di vita" e che, a causa della guerra in Ucraina, "si sono trovati in una difficile situazione materiale". Forse - ha aggiunto - "non hanno compreso l'obiettivo finale" di coloro che, nascosti dietro pseudonimi sui social media, hanno commissionato e guidato il loro lavoro.
Le persone reclutate dalla Gru "ovviamente non sono professionisti", si fanno catturare facilmente, e spesso si trovano in difficoltà economiche e sono pertanto attratte da "offerte di denaro facile e veloce", ha aggiunto Jauniskis. Cercando reclute sui social media, le agenzie di intelligence russe "gettano semplicemente un'esca per vedere chi abbocca", ha aggiunto. Alla domanda se fossero state trovate prove che Bardadim si fosse arruolato come sabotatore per fedeltà alla Russia, l'ufficio del procuratore generale della Lituania ha risposto che "non ci sono informazioni che indichino che l'imputato abbia opinioni filorusse".
Secondo gli investigatori lituani, molte delle istruzioni inviate a Bardadim e ad altre reclute sono state trasmesse via Telegram da un utente che si faceva chiamare Warrior2Alpha. Un altro canale di comunicazione era Zengi, un'app di messaggistica cinese. L'adolescente ucraino è stato reclutato da quella che gli investigatori descrivono come una rete russa sotterranea diretta dal GRU e da altre agenzie russe per diffondere il caos. Secondo i procuratori lituani, comunicava su Zengi con un responsabile non identificato usando l'alias 'Q', apparentemente riferito al personaggio dei film di James Bond.