Il generale libico era sugli spalti dell'Allianz Stadium in compagnia di tre persone prima di essere fermato
A quanto apprende l'Adnkronos, sarebbero stati acquistati online i quattro biglietti della partita Juventus-Milan utilizzati da Almasri e dalle tre persone che erano in sua compagnia per assistere al match disputato a Torino alle 18 di sabato 18 gennaio, il giorno prima che il comandante della polizia giudiziaria libica venisse fermato in un albergo su mandato di cattura spiccato dalla Corte penale internazionale dell’Aja.
Più difficile, invece, risalire all’identità di chi ha materialmente eseguito l’acquisto dei quattro biglietti e quale carta di credito è stata utilizzata per l'acquisto. L'unica cosa certa è che il generale libico, che girava l’Europa con un passaporto caraibico, viaggiava insieme a tre accompagnatori e ha girato per una dozzina di giorni tra Inghilterra, Francia, Belgio e Germania prima di arrivare in Italia.
Quando viene fermato il 15 gennaio in Germania a bordo di un'auto noleggiata a Bonn e che andrà restituita il 20 gennaio a Fiumicino, Almasri è già nella 'blue notice' dell’Interpol visibile solo alla polizia tedesca, che prevede di informare immediatamente L’Aja su qualsiasi movimento dell’individuo segnalato. Proprio il 18 gennaio la nota blu viene estesa dalla Corte de L’Aja a Belgio, Regno Unito, Austria, Svizzera e Francia, ma non all’Italia, dove pure i tedeschi sanno si sta dirigendo Almasri.
Solo alle 22.55 del 18 gennaio la Corte chiede all’Interpol di sostituire la blue notice con quella rossa, con conseguente comunicazione della richiesta d'arresto all’Italia. Poche ore dopo, all'alba del 19 gennaio, il libico viene arrestato all'hotel del capoluogo piemontese dove si è fermato a dormire dopo la partita vista allo stadio torinese.