Roma, 5 dicembre 2023. «Con una sentenza grave e scioccante, la sezione II del Tar, ha respinto il nostro ricorso contro la censura di Roma Capitale ai danni dei nostri manifesti del marzo 2022, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, che riportavano semplicemente il messaggio “Potere alle Donne. Facciamole nascere! #8Marzo”, con l’immagine di una bambina nel grembo materno. Un messaggio oggettivamente innocuo e anzi positivo, per la promozione della natalità e la difesa delle donne fin dal grembo materno. La decisione dei giudici invece avalla la motivazione politica e ideologica dell’amministrazione guidata da Gualtieri, che ha ritenuto assurdamente il messaggio come “lesivo delle libertà individuali e dei diritti civili”. Secondo il Tar i nostri manifesti non sarebbero “rispettosi delle libertà e del diritto di autodeterminazione della donna di abortire”. Come possono essere lesivi e offensivi l’immagine di una innocente bambina nel grembo, o l’invito a far nascere più donne? E’ in atto una vera e propria guerra ideologica nei nostri confronti e la sentenza del Tar è grave e pericolosa perché significa che in Italia non è permesso esprimere nemmeno il più lieve e indiretto dubbio sull’aborto. Il significato più immediato e diretto delle nostre affissioni era infatti quello di favorire e incentivare le nascite e una cultura della natalità, soprattutto del genere femminile, contro il drammatico e oggettivo inverno demografico che sta vivendo l’Italia, ma il Tar evidentemente ritiene che non si può neanche velatamente criticare l’aborto. Non ci faremo fermare da queste prese di posizioni faziose e politicamente orientate, continueremo a difendere la vita nel grembo materno e contro questa decisione faremo ricorso al Consiglio di Stato». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.
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