Milano 9 gennaio 2024. La relazione fra il gruppo TIM e l’azione Telecom ha radici lontane, che risalgono a oltre un secolo fa. A seguito della privatizzazione parziale, avvenuta nel 1997, l'azienda ha vissuto una serie di importanti trasformazioni, inclusi cambi di proprietà e tentativi di scalata. Attualmente, pur essendo un gigante nel settore delle telecomunicazioni e focalizzandosi principalmente sul mercato italiano, la gestione dell'azienda è passata da tempo sotto il controllo di entità estere.
Anche per ciò che riguarda il futuro di TIM e dell'azione Telecom, le prospettive sono incerte, con molte variabili da considerare e un contesto in continua evoluzione. Cerchiamo di capire, allora, quali sono i punti di forza e di debolezza delle azioni Telecom, la loro evoluzione e le tendenze future grazie all’analisi di SoldiExpert SCF, società di consulenza finanziaria indipendente
Andamento dell’azione Telecom dal 1997
Dopo il suo debutto in borsa nel 1997, Telecom viene ben presto risucchiata nel fervore dei titoli del futuro, come le telecomunicazioni e internet. Nel periodo tra la fine del 1998 e l'inizio del 2000, il valore delle azioni è aumentato notevolmente, passando da 0,6 euro a 9 euro. Tuttavia, successivamente, ha subito un calo significativo, continuando a scendere fino a sotto 0,2 euro nell’ottobre 2023 prima di risalire intorno agli 0,3 euro attuali.
Andamento delle azioni Telecom dal 2013
Perfino prendendo in esame un periodo più circoscritto, il trend delle azioni Telecom non cambia anche se, per lo meno, è più semplice distinguere meglio i movimenti del prezzo. Da i massimi raggiunti nell’ottobre 2015, il valore delle azioni è calato dell'80%. In aggiunta, nonostante i prezzi fossero già diminuiti, negli ultimi due anni l'azione Telecom ha registrato un’ulteriore perdita di circa il 50%.
I settori di attività delle azioni Telecom
Il gruppo TIM, a cui appartiene l'azione Telecom, opera principalmente in tre settori: telecomunicazioni, tecnologia dell'informazione e media – intrattenimento. Per ciò che concerne le telecomunicazioni, l’azienda rappresenta il principale operatore italiano e offre un ampio ventaglio di soluzioni, che includono telefonia mobile e fissa, servizi dati e televisivi.
Invece, in merito al settore IT, il gruppo fornisce servizi come web hosting, soluzioni cloud e misure di sicurezza. Questi primi due servizi sono dedicati sia ai clienti privati che alle aziende, e includono soluzioni per il Cloud, l'IoT (Internet of Things) e la Cybersecurity.
Parlando invece dell’offerta riguardante l’ambito dell’intrattenimento, la società, attraverso la sua divisione TIMvision, propone soluzioni multimediali, servizi di intrattenimento, applicazioni e servizi digitali di streaming on demand. In particolare, permette agli utenti di accedere a un'ampia varietà di contenuti, come film, serie TV, programmi per bambini, documentari, eventi sportivi, concerti e molto altro. Il servizio è disponibile non solo per i clienti TIM, ma anche per utenti esterni, attraverso la sottoscrizione di un apposito abbonamento.
Oltre che nel mercato italiano, poi, TIM opera anche in Sudamerica, mediante la sua controllata TIM Brasil. Rappresenta uno dei principali attori nel mercato brasiliano delle comunicazioni. Mentre tramite l’altra sua controllata Telecom Argentina, offre servizi di telecomunicazioni fisse e mobili nel Paese.
Gli azionisti più rilevanti delle azioni Telecom
Attualmente, il principale azionista del gruppo TIM (di cui fa parte l’azione Telecom), è Vivendi, realtà francese attiva nel settore dei media e delle comunicazioni, in possesso di quasi il 24% delle azioni. Segue, con una quota leggermente inferiore al 10%, lo Stato Italiano tramite la Cassa Depositi e Prestiti.
Esistono, poi, numerose partecipazioni rilevanti, cioè superiori al 3%, da parte di diversi fondi di investimento italiani ed esteri, tra cui Vanguard e Blackrock. Tuttavia, questo scenario è destinato a cambiare con il piano di vendita della rete infrastrutturale.
Azione Telecom: gli ultimi dati di bilancio
Nel terzo trimestre del 2023, non soltanto le azioni Telecom, ma l'intero gruppo TIM ha mostrato margini di miglioramento, sia rispetto all'anno precedente sia in confronto alle previsioni degli analisti.
I ricavi hanno registrato una crescita del 3,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e i margini EBITDA sono aumentati del 6,9%. Tali cifre indicano segni di stabilità e crescita per la società, sebbene si trovi in un contesto in continua evoluzione. Tuttavia, nonostante i segnali positivi, nel passaggio dal margine lordo alla redditività dell'azienda, il risultato rimane comunque negativo.
Piano aziendale e impatto sulle azioni Telecom
All'inizio di novembre, il CdA di TIM, di cui fanno parte le azioni Telecom, ha accettato l'offerta di acquisizione di NetCo da parte del fondo statunitense KKR. NetCo gestisce, sostanzialmente, tutte le infrastrutture di rete TIM.
Durante le trattative, il Governo italiano ha esercitato la Golden Power per assicurarsi una quota minoritaria in NetCo. L'offerta di KKR, approvata a maggioranza, è stata valutata tra i 18 e i 22 miliardi. Tuttavia, a metà dicembre, TIM ha deciso di estendere fino alla fine di gennaio 2024 il termine concesso a KKR per completare le attività di due diligence e presentare un'offerta finale su Sparkle. Sparkle possiede una rete proprietaria in fibra che si estende per circa 540.000 km, attraversando Europa, Africa, le Americhe e l'Asia.
Attualmente, Vivendi, il maggior azionista di TIM e di conseguenza delle azioni Telecom, non sembra aver accolto favorevolmente la decisione e ha pertanto presentato un ricorso. Nonostante ciò, l'operazione dovrebbe consentire a TIM di ridurre una buona parte del suo debito, che è stimato in circa 14 miliardi di euro.
Diversi dettagli dell'accordo rimangono tutt’ora da definire, fra cui, ad esempio, il piano industriale della società di servizi, dopo la vendita della rete infrastrutturale.
I punti di forza e le debolezze delle azioni Telecom
Tra i punti di forza delle azioni Telecom Italia spiccano una consolidata presenza nel mercato domestico e un significativo aumento di ricavi ed EBITDA (margine operativo lordo), segnali di una gestione migliore rispetto al passato.
Nonostante ciò, permangono numerose incertezze riguardo al piano di vendita della parte della rete infrastrutturale (NetCo). Tra queste, ad esempio, il nuovo assetto della società, che manterrà solo la divisione dei servizi e dovrà quindi affrontare i costi di affitto o utilizzo della rete.
Oltre, quindi, ad un leggero sollievo a breve termine dell'esposizione finanziaria, rimane ancora in dubbio quale sarà l'entità dei canoni per l'utilizzo della rete che verrà venduta a KKR, con Telecom che passerà da proprietaria a locataria. In questo tipo di operazioni, l'esperienza dimostra che chi acquista da un venditore in posizione debole ha maggiori possibilità di realizzare un affare vantaggioso.
È dunque troppo presto per esprimere un giudizio di merito sia sull'operazione di vendita della rete fissa sia sulla sostenibilità del business della futura TIM, e quindi delle azioni Telecom.
I costi fissi pesano sull’azione Telecom
L'azione Telecom si trasformerà presto in una società simile a Iliad (l'ultimo entrato nell'arena, ma molto aggressivo) o ai suoi competitor tradizionali, ma con una struttura di costi (dal personale alla struttura stessa) molto più onerosa rispetto ai concorrenti più agili. Positiva, tuttavia, rimane l'esposizione nel mercato brasiliano con TIM Brasil, che rappresenta per il gruppo una fonte di reddito molto proficua.
La vendita della rete infrastrutturale è diventata quasi un passo obbligato, considerando l'enorme entità dell'indebitamento, che aveva raggiunto i 31 miliardi di euro, mentre l'offerta di KKR per NetCo si basa su un enterprise value di 21 miliardi di euro. Attualmente, tale dismissione appare simile alla vendita dei "gioielli di famiglia" per un gruppo che è passato da una valorizzazione di mercato di oltre 100 miliardi di euro all'inizio del 2000 agli attuali 6 miliardi.
Le considerazioni finali di SoldiExpert SCF sulle azioni Telecom
La complessità della storia, della situazione attuale e persino delle potenziali evoluzioni del gruppo TIM, e quindi degli impatti sul titolo, rendono l'analisi e l'interpretazione dello scenario dell'azione Telecom particolarmente difficile.
Diversi risparmiatori, in possesso di azioni Telecom Italia, si domandano se valga la pena tenerle o liberarsene. Come vale per tutte le azioni, anche quelle Telecom andrebbero considerate all’interno di un paniere o di un portafoglio più ampio e articolato. Infatti, non è selezionare una singola azione che può fare la differenza, quanto più creare dei portafogli solidi e vari, che consentano di affrontare i mercati con tranquillità e in questi lustri l’Ufficio Studi di SoldiExpert SCF ha consigliato di tenersi ben lontani dal titolo non facendosi attrarre dalle false sirene che cercavano di attrarre i risparmiatori sull’azione. Dai report di numerose banche d’affari con target price sempre molto positivi alla falsa pista dei generosi dividendi pagati (solo nell’ultimo decennio il titolo ha perso il 60% tenendo conto delle cedole staccate).
SoldiExpert SCF, come società di consulenza indipendente, affianca i propri clienti nella costruzione di portafogli diversificati e nelle scelte di investimento. Gli esperti, infine, sono in grado di offrire consulenze ad hoc (una tantum o continuative) a seconda delle proprie esigenze finanziarie personali e familiari.
Informazioni su SoldiExpert SCF
Questo contributo è stato realizzato da SoldiExpert SCF una delle principali società di consulenza finanziaria (SCF) indipendenti in Italia, specializzata nel assistere senza conflitti d’interesse (la remunerazione è esclusivamente a parcella, fee only) investitori piccoli e grandi nella gestione del proprio patrimonio, selezionare i migliori strumenti (azioni, obbligazioni, ETF, fondi..) o prodotti in base alle specifiche di ciascun cliente e supportarli con il proprio Ufficio Studi come strategie d’investimento e analisi.
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