La recente Direttiva UE sul whistleblowing incentiva le segnalazioni di illeciti o irregolarità nelle aziende con più di 50 dipendenti, tutelando chi denuncia. Le agenzie investigative possono assumere un ruolo cruciale per le aziende.
Roma, 6 febbraio 2024. Dal 17 dicembre 2023 la Direttiva dell’Unione Europea sul “whistleblowing” impone alle aziende con sede o filiali nell'UE e con più di 50 dipendenti di predisporre un canale interno per la segnalazione di condotte illecite di varia tipologia. Con il termine “whistleblowing” si indica la segnalazione spontanea di un soggetto della violazione di disposizioni normative nazionali o dell’Unione Europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato, di cui siano venuti a conoscenza nel contesto lavorativo. Le segnalazioni possono essere fatte in forma spontanea sia dai dipendenti che da soggetti esterni. Le aziende si trovano, quindi, nella situazione di doversi adeguare non solo per accertare che il fatto segnalato sussista, ma anche per attivare eventuali procedure di denuncia di calunnia o diffamazione per chi avesse dichiarato il falso al fine di screditare l’azienda stessa. Facciamo il punto con Fabio Di Venosa, investigatore privato e amministratore delegato del Centro Servizi Investigativi con sede a Roma e Milano, con esperienza di collaborazione con moltissime aziende, in ogni parte d’Italia.
“È difficile in questo momento conoscere la situazione reale delle aziende in tema di whistleblowing - spiega Fabio Di Venosa -, ma la mia particolare percezione è che molte imprese mostrino una difficoltà generale rispetto alle procedure da svolgere, come l’individuazione delle violazioni che possono diventare oggetto di segnalazione o dei destinatari delle segnalazioni stesse. Infatti, vi è una generale tendenza a sottovalutare la complessità delle attività da effettuare per ottemperare alle disposizioni del Decreto. Le aziende dimostrano un certo ritardo nel valutare attentamente attraverso quale sistema, anche informatico, devono essere effettuate le segnalazioni, nel pieno rispetto della vigente normativa in materia di privacy. Non solo, occorre assicurarsi che il codice disciplinare adottato sia adeguato, per evitare di vanificare eventuali provvedimenti disciplinari adottati. Il tutto, in un quadro normativo che stabilisce una sanzione sino a 50.000 euro, e soprattutto, il venir meno delle esimenti previste dal D.lgs. 231/01. Come agenzie investigative, possiamo dare alle aziende il nostro aiuto in questo processo e soprattutto per accertare che il fatto segnalato sussista o meno”.
Il decreto whistleblowing mira indubbiamente a incentivare le segnalazioni all’interno delle aziende e tutela, in primo luogo, chi denuncia illeciti o irregolarità, in maniera tale da non avere ritorsioni per la propria azione. Le aziende, quindi, oltre alla necessaria gestione burocratica della segnalazione, si trovano a dover attivare una fase di verifica per stabilire che siano segnalazioni corrette, attraverso indagini interne, per porvi rimedio e prendere opportuni provvedimenti. In questa fase il contributo di agenzie investigative e di investigatori privati è cruciale. Si tratta, infatti, di attività estremamente particolari ed in molti casi possono essere svolte soltanto da figure professionali con apposita licenza di pubblica sicurezza. “Con questa legge le aziende avranno l’opportunità di venire a conoscenza di fatti e di illeciti di cui non avevano contezza e quindi porvi rimedio - sottolinea Fabio Di Venosa -. Ritengo che sia davvero una grande opportunità e costituisca una svolta epocale per il miglioramento e la crescita delle società. Il ruolo degli investigatori privati non solo è necessario, ma in alcuni casi si rende indispensabile. Permette, infatti, di poter eseguire vere e proprie investigazioni, che risultano più scrupolose e pervasive di quanto può fare internamente l’azienda con i suoi mezzi. Inoltre, un investigatore ha tutta l’esperienza che gli consente non solo di gestire la problematica ma anche di trovare una soluzione in tempi rapidi, grazie alla ricerca e raccolta di informazioni, al pedinamento e a tutti gli strumenti dedicati di cui è fornito. Infine, gli investigatori privati, incaricati di raccogliere le prove di un illecito segnalato, possono essere chiamati a testimoniare in caso di contenziosi in giudizio”.
Con il nuovo decreto sul “whistleblowing” gli investigatori privati sono chiamati a fornire prima di tutto consulenza preventiva ed operativa e certamente la propria esperienza nel campo delle indagini. L’agenzia Centro Servizi Investigativi è specializzata dal 2005 in investigazioni legate al mondo del lavoro, operando in tutta Italia, e si è fatta pioniere insieme a poche altre agenzie in questo ambito.
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