La general manager di Ims Srl è tra le poche donne alla guida di un’impresa nel settore farmaceutico
Milano, 21 maggio 2024. Aschimfarma, l’associazione nazionale dei produttori di principi attivi e intermedi per l’industria farmaceutica, parte di Federchimica e collegata Confindustria, ha rinnovato i propri vertici: l’assemblea ha eletto alla presidenza Pierfrancesco Morosini, amministratore delegato e presidente di Icrom. Morosini, che prende il posto di Paolo Russolo e sarà in carica per il triennio 2024-2027, ha scelto come vicepresidenti l’esperto Gianmario Baccalini, già presidente dell’associazione, ed Elena Marangoni, general manager di Ims Srl, società milanese che da 50 anni si occupa della micronizzazione di principi attivi ed eccipienti.
“Sono onorata di questa nomina, che è stata una sorpresa. Ringrazio il presidente Morosini per la fiducia” commenta l’imprenditrice, che confida “di poter essere utile all’associazione anche portando un punto di vista nuovo”. Al contrario della maggior parte delle società che fanno parte di Aschimfarma, infatti, Ims non si occupa della produzione di principi attivi ma della loro lavorazione attraverso la micronizzazione. E l’incarico rappresenta per l’azienda, leader nel proprio settore a livello italiano, un’opportunità per farsi conoscere anche fuori dall’Europa.
Non sfugge, inoltre, la portata simbolica della nomina di una vicepresidente donna. “Il nostro è un settore in maggioranza maschile, si tratta di un grande passo avanti. Sono orgogliosa di poter ricoprire questo ruolo” aggiunge Marangoni, già membro del consiglio di presidenza di Aschimfarma e tra le pochissime figure femminili a guidare un gruppo nel comparto farmaceutico. Dietro la nomina dell’imprenditrice c’è certamente la crescita fatta registrare negli ultimi anni dall’impresa milanese, fondata nel 1973 dal padre Salvatore Marangoni.
Il settore dei principi attivi farmaceutici (Api) rappresenta un’eccellenza, un’industria ad alta tecnologia che unisce le strategie innovative ai tipici percorsi di crescita dell’imprenditoria italiana. Il comparto, con 72 società che operano nel nostro Paese in 109 siti produttivi e impiegano circa 12.000 addetti, si pone ai primi posti a livello europeo, con un fatturato che nel 2022 ha superato i 5 miliardi di euro.
La sfida, evidentemente, è crescere ancora. “Il Covid prima e l’instabilità a livello internazionale poi hanno creato difficoltà nello shortage, ovvero nella possibilità di reperire rapidamente materie prime ormai prodotte solo in Cina e in India - racconta Marangoni -. L’obiettivo è far sì che non accada più, per questo sarebbe opportuno riportare almeno in Europa alcune di queste produzioni”.
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