Milano, 22 dicembre 2023. L'aria che respiriamo all'interno delle nostre abitazioni, purtroppo, non è impeccabile: tra gli agenti inquinanti che si introducono dall'esterno e quelli che sono invece tipici degli spazi indoor, derivanti ad esempio dall'uso di detersivi e altri prodotti per la pulizia, oppure dalle vernici utilizzate per la colorazione dei mobili, quando siamo tra le mura domestiche respiriamo una quantità non irrilevante di benzene, formaldeide ed altre sostanze nocive.
Per migliorare la qualità dell'aria che viene respirata in casa, come anche in ufficio e in qualsiasi altro luogo chiuso, può essere molto utile prevedere la presenza di piante; tutte le piante esercitano un'azione depurante, ma una, la Tillandsia, è davvero eccezionale da questo punto di vista.
Il genere Tillandsia comprende oltre 600 specie di piante accomunate dal fatto di presentare una caratteristica biologica a dir poco rara: esse, infatti, non hanno bisogno di terriccio, ciò significa che non devono essere messe a dimora in un vaso, in un'aiuola o in qualsiasi altro tipo di contenitore.
Questo genere comprende sia piante completamente prive di radici che specie che ne sono munite: in quest'ultimi casi, la Tillandsia utilizza le sue radici non per saldarsi al terreno e per trarre da esso nutrimento, bensì per stabilizzarsi su qualsiasi supporto rigido idoneo, sia esso naturale o artificiale.
Grazie a questa sua peculiarità, unitamente al fatto di essere una pianta estremamente resistente e perfetta per la vita in un ambiente indoor, la Tillandsia viene spesso utilizzata per la creazione di suggestivi elementi di design, come quelli visionabili nel sito www.giunglaurbana.com.
Le straordinarie capacità di depurazione della Tillandsia sono dovute principalmente ad una particolare caratteristica biologica che andiamo subito a scoprire.
Dal momento che, come detto, questa pianta non necessita di terriccio, riesce a trarre il nutrimento necessario direttamente dall'aria, prelevandone l'umidità; per gestire in maniera ottimale queste piante è comunque utile nebulizzarne le foglie, oppure inserirle in acqua per alcuni minuti, ma si tratta di una pianta fondamentalmente autonoma per quel che riguarda il soddisfacimento di quest'esigenza.
Questo processo così suggestivo è reso possibile dalla fitta presenza, sulle foglie, di tricomi, ovvero piccole escrescenze la cui forma ricorda quella di un chiodo, grazie a cui la pianta riesce appunto a prelevare umidità dall'aria circostante.
I tricomi non "catturano" esclusivamente umidità, ma anche una vasta gamma di impurità, ecco perché questa pianta merita di essere considerata davvero speciale per quel che riguarda la depurazione degli ambienti.
La particolare azione esercitata dai tricomi della Tillandsia è stata dimostrata dal punto di vista scientifico, e degli importanti test si sono svolti anche in Italia.
Nel 2010, ad esempio, a Firenze è stato condotto un esperimento mirato ad utilizzare le piante, in questo caso, appunto, quelle di Tillandsia, per misurare i livelli di inquinamento dell'atmosfera.
Il Professor Luigi Brighigna, all'epoca docente di Botanica presso il corso di laurea di Scienze biologiche dell’Università di Firenze, pensò di collocare delle piante di Tillandsia in una zona del centro; dopo 6 mesi le piante esposte allo smog cittadino sono state analizzate in laboratorio e il risultato è stato assai interessante.
Non solo, infatti, nelle medesime è stata riscontrata la presenza di pulviscolo, la quale ha confermato l'elevato livello di inquinamento atmosferico, ma si è notato come la Tillandsia sia riuscita perfino ad assorbire quantità non irrilevanti di sostanze nocive.
Non ci sono dubbi, dunque: la Tillandsia è davvero un'ottima scelta se si sta cercando una pianta da appartamento che sappia rivelarsi non solo piacevole e decorativa, ma anche utile per migliorare la salubrità dell'aria che viene respirata.
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