Draghi:"Preoccupa Bielorussia, eliminato status Paese denuclearizzato"
La Bielorussia non prenderà parte all'azione militare in Ucraina, teatro da giovedì scorso dell'invasione russa. "Non lo ha mai fatto" e "possiamo dimostrarlo a tutti". Lo ha affermato il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, alleato di Vladimir Putin, secondo dichiarazioni riportate dalla Bbc. "La leadership russa non ha mai sollevato con noi la questione del nostro coinvolgimento nel conflitto armato", ha affermato ancora, sostenendo che "non intendiamo prendere parte a questa operazione speciale in Ucraina nel futuro", ha detto il leader bielorusso.
TRUPPE IN UCRAINA - Le parole di Lukashenko contraddicono tuttavia le informazioni riportate da The Kyiv Independent, secondo cui le "truppe bielorusse sono entrate in Ucraina, nell'Oblast ucraino di Chernihiv per assistere la Russia nella sua guerra".
DRAGHI - Sul coinvolgimento della Bielorussia è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi. "A fronte del rafforzamento delle misure difensive sul fianco est della Nato, il Presidente Putin ha messo in allerta le forze di deterrenza russe, incluso il dispositivo difensivo nucleare. È un gesto grave che però dimostra quanto la resistenza degli ucraini e le sanzioni inflitte alla Russia siano efficaci. Un altro segnale preoccupante proviene dalla vicina Bielorussia, i cui cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese 'denuclearizzato'. Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi", ha affermato il premier parlando al Senato.