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Green pass, Ricciardi: "Obbligo deve restare per tutto l'anno"

Le parole del consulente del ministro Speranza: "Il virus non scomparirà"

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14 febbraio 2022 | 07.58
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Il coronavirus "non scomparirà: una nuova malattia si è aggiunta a quelle che già conoscevamo. Ed è molto più grave dell'influenza". Risponde Così a Repubblica Walter Ricciardi, alla vigilia dell’obbligo per gli over 50 del Super Green Pass per lavorare, che entra in vigore in un momento di calo importante della curva. “Non dobbiamo pensare che sia tutto finito – sottolinea il consulente del ministro alla Salute Roberto Speranza -. Certo, i risultati raggiunti devono soddisfarci, ma il virus continua a circolare e ci vuole ancora attenzione, abbassare le difese rende possibile un ritorno di fiamma dell'epidemia. L'obbligo in questo momento è funzionale a evitare questo ritorno. Ci sono ancora 5 milioni di non vaccinati che tengono alto il numero dei morti. Per loro il virus resta molto temibile”.

Il Green Pass, spiega Ricciardi, “serve ancora. Insieme alla vaccinazione deve diventare uno dei due perni della nuova normalità. Se li togliamo siamo a rischio. Sarebbe la terza volta che facciamo lo stesso errore, il terzo anno in cui pensiamo che tutto sia finito e poi ci troviamo con la curva che risale. Deve essere chiaro a tutti: il virus circola ed è temibile. Per tutto questo 2022 obbligo e Green Pass vanno mantenuti. Siamo ancora in un anno di passaggio. Va visto cosa succederà ad ottobre per capire se il virus si ripresenterà e con quale veemenza, così è fondamentale avere già attivi gli strumenti che ci permettono di combatterlo nel modo più efficace”.

“La cosa importante è che la politica si fidi della scienza e prenda decisioni basate sulle evidenze. Questo al di là di come vengono chiamati i suoi consiglieri”, afferma Ricciardi a proposito del Fatto che con la fine dello stato d’emergenza decadrà anche il Cts. “Basta che comunque vengano mantenute in piedi tutte le strategie che ci fanno controllare il virus". Quanto all’opportunità di vaccinare i più piccoli, sottolinea che "bisogna stare ai fatti. E il dato è che questa è una malattia insidiosa, anche nei bambini. L'evidenza ci dice che vanno protetti, uno su dieci prende il long Covid e le ospedalizzazioni sono centinaia. Per questo vanno vaccinati. È plausibile che ci sia una attenuazione della protezione nei vaccinati e che diventi necessario fare richiami con periodicità. Non è detto che debba avvenire con cadenza annuale, bisogna aspettare i dati. Sicuramente si dovrà partire dai fragili ma poi, con ogni probabilità, lo dovremo fare tutti. Il sistema sanitario italiano – conclude -ha bisogno di essere rinforzato. Abbiamo enormi difficoltà a garantire i livelli essenziali di assistenza. Ci vuole una politica di assunzione del personale, anche precario. È fondamentale per migliorare l'offerta e garantire l'accesso ai servizi da parte dei cittadini, che in questo momento in molte aree del Paese è precario”.

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