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Green pass obbligatorio, Fedriga: "Linea Lega? Quella di Salvini"

Il governatore: "Prevalso il buonsenso. Alternativa al certificato era la chiusura"

Fotogramma /Ipa
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20 settembre 2021 | 07.55
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Sul Green pass obbligatorio "noi, in realtà, abbiamo un'unica linea che è quella del segretario Matteo Salvini, che coincide con quella dei governatori. Per noi il Green Pass è semplicemente uno strumento per riattivare l'economia. L'alternativa sono le chiusure. Questo è il concetto. La Lega ha insistito per proporre soluzioni di equilibro per evitare che il Green Pass diventasse uno strumento eccessivamente costoso e burocratico per milioni di cittadini". Massimiliano Fedriga rifiuta la distinzione fra una linea dei governatori, così come l’ha definita Luca Zaia, e una del segretario della Lega per quanto riguarda il certificato verde. In un’intervista a Libero il presidente del Friuli Venezia Giulia sottolinea di essere “personalmente per il vaccino, l'ho fatto, lo predico; ma capisco anche chi ne ha paura, e chi deve essere convinto con le giuste argomentazioni. Tra chi vuole il Green Pass anche per andare in bagno e chi lo paragona al nazismo, be', diciamo che c'è sempre la via di mezzo del buonsenso. Che poi è la nostra linea".

Quanto al fatto che Salvini abbia cambiato la propria posizione perché un sondaggio interno darebbe il 90 per cento degli elettori leghisti favorevoli al certificato verde, Fedriga afferma che "la Lega non ha mai guardato i sondaggi, specie durante e dopo la pandemia. Le nostre scelte sono dettate dalle esigenze dei cittadini. Poi, certamente, non è una novità che nella Lega ci siano sensibilità diverse che talora si trovano su fronti opposti. Ma la sintesi è sempre il nostro segretario. Detto ciò, io ultimamente leggo sui giornali delle ricostruzioni straordinariamente fantasiose. Tipo quella che io mi proporrei per la carica di segretario. Ma dai. L'ha scritto Il Foglio ma non mi sento nemmeno di smentirla perché accrediterei una tesi basata sul nulla. Matteo Salvini non si discute: è quello che ha preso la Lega al 4% e l'ha portata al 34%”.

"Siamo nel governo - prosegue il governatore friulano - Salvini ha avuto coraggio ad entrare invece di stare comodamente all'opposizione, ha evitato di lasciare campo libero a Pd e 5 Stelle. Io, come tutti i governatori e come Presidente della Conferenza delle Regioni, non faccio del Green Pass una questione ideologica, ma pratica; ho vissuto come molti colleghi l'esperienza in prima linea negli ospedali e nelle terapie intensive intasate dal Covid, con molti pazienti specie oncologici costretti a rimandare le cure (anche se i nostri reparti oncologici sono tra quelli che hanno funzionato meglio); sono scene che non voglio più rivedere. Non dobbiamo neanche più pensare di tornare a chiudere. Tra l'altro, come Regioni, abbiamo ottenuto che nel prossimo decreto del governo, entro i primi di ottobre, l'esecutivo si riserverà di verificare nuove aperture di esercizi, come le discoteche, per esempio”.

L'anno scorso lei lanciò un allarme. Chiese al governo Conte che la sua Regione potesse sospendere il contributo straordinario del saldo di finanza pubblica annuale di 726 milioni - circa il 12,77% dell'intero bilancio regionale - perché sennò il Friuli avrebbe rischiato il default. È ancora così? "Sulla sospensione del contributo straordinario del saldo di finanza pubblica stiamo proprio trattando in questi giorni col governo, nello specifico col sottosegretario Sartore (Pd). Stiamo rivedendo i patti finanziari. Anche il ministro dell'Economia Franco si sta dimostrando molto sensibile sul tema. In questo senso registro un cambio di passo rispetto al governo precedente, che non ci ascoltava".

Per quanto riguarda il tema dell’autonomia e dei referendum veneti e lombardi, Fedriga dichiara che “la battaglia sull'autonomia noi, in realtà, non l'abbiamo mai mollata. Anzi, adesso, col ministro Gelmini, dopo la parentesi della pandemia, ci stiamo dedicando vivamente alla pratica. Ma ora non è solo un progetto mio, di Bonacini, Zaia o Fontana. Ci sono anche regioni del sud - penso alla Campania o alla Puglia- che credo vogliano valorizzare la loro autonomia, specie passato il dramma delle chiusure e del contagio”.

Per quanto riguarda il governo, Fedriga ammette che “è chiaro che siamo in una situazione anomala, questo è un governo d'emergenza che fa stare insieme forze politiche opposte. È una maggioranza spuria provvisoria. Siamo in attesa di un governo con una chiara maggioranza politica, un governo eletto. Così, è ovvio che Palazzo Chigi sia molto più centrale, in questo momento, rispetto ai partiti stessi. Io, come presidente della Conferenza Regioni, ho il dovere di sintonizzarmi con l'esecutivo, sia per la pandemia che per la realizzazione del Pnrr, che sta procedendo abbastanza bene. Quello che magari noi contestiamo è che l'esecutivo deve essere più veloce nelle scelte e deve rendere participi noi Regioni, i Comuni sulla messa a terra dei provvedimenti per il Recovery Plan. Ma deve farlo in tempo reale. Non dobbiamo arrivare a capire cosa dobbiamo fare nel 2025, sennò non ce la faremo".

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