La riunione ministeriale il 22 e 23 luglio. L'ambizione: porre le basi per un futuro migliore e sostenibile. Tre le principali macro-aree al centro delle discussioni: biodiversità, protezione del capitale naturale e ripristino degli ecosistemi; uso efficiente delle risorse ed economia circolare; finanza verde.
‘G20 Ambiente, Clima ed Energia’ la grande ambizione dell’Italia: conciliare la tutela dell’ambiente con il progresso e il benessere sociale, porre gli ecosistemi e le risorse naturali al centro dell’agenda politica, con un approccio coordinato per affrontare le crisi globali, anche dopo il Covid-19, e con un percorso scientifico comune. Alla ministeriale G20 di Napoli del 22 e 23 luglio, spetterà il compito di esprimere la sintesi di questi lunghi mesi di incontri, confronti e discussioni tra le delegazioni e i tecnici internazionali impegnati nella ricerca di risposte coordinate, eque ed efficaci, capaci di porre le basi per un futuro migliore e sostenibile. La discussione al G20 di Napoli si articolerà in tre principali macro-aree: biodiversità, protezione del capitale naturale e ripristino degli ecosistemi; uso efficiente delle risorse ed economia circolare; finanza verde. Vediamoli nel dettaglio.
Biodiversità, protezione del capitale naturale e ripristino degli ecosistemi. La presidenza italiana pone particolare attenzione al tema della tutela degli oceani e dei mari, incluso il marine plastic litter (materiale plastico abbandonato o disperso in ambiente marino e costiero), alla difesa e al ripristino del suolo, alla tutela delle risorse idriche e alle soluzioni basate sulla natura e sugli ecosistemi per affrontare le sfide globali.
Uso efficiente delle risorse ed economia circolare: la presidenza intende promuovere il concetto di economia circolare a livello globale ed evidenziare come essa possa contribuire in modo significativo alla sostenibilità dei consumi e delle produzioni, con un forte coinvolgimento dei giovani, promuovendo il dialogo, la cooperazione, l'apprendimento congiunto e i partenariati sull'ambiente costruito e le città, sulla prevenzione dello spreco alimentare, sui settori della moda e del tessile, al fine di scambiare esperienze, conoscenze e tecnologie innovative.
Finanza verde: la presidenza mira a supportare il riallineamento dei flussi finanziari in linea con lo sviluppo sostenibile, in particolare verso la biodiversità e la preservazione degli ecosistemi. Inoltre, punta a rafforzare gli investimenti da tutte le fonti verso le attività che rafforzano il capitale naturale, sostenendo la divulgazione finanziaria e promuovendo una transizione ecologica del settore finanziario attraverso l'organizzazione di un dialogo per contribuire alla Roadmap della finanza sostenibile del G20.
La Presidenza italiana, consapevole del proprio ruolo, ha presentato proposte importanti sul piano globale per stimolare la comunità internazionale verso obiettivi più ambiziosi, in ragione e a parziale compensazione dell’avvenuto slittamento di alcuni vertici chiave a causa dallo scoppio della pandemia. In effetti, il 2021 è un anno chiave per il clima e l'ambiente e nei prossimi mesi si svolgeranno una serie di eventi globali: la Conferenza delle Parti (Cop) delle tre Convenzioni di Rio sui cambiamenti climatici, la biodiversità e la desertificazione (Unfccc Cop26, Cbd Cop 15 e Unccd Cop 15), il lancio dell'Onu Decennio sul ripristino dell'ecosistema, il vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite e la conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani. Inoltre, il percorso tracciato dalla Presidenza italiana ha anche l’obiettivo di proseguire il lavoro delineato dalla Presidenza G20 dell’Arabia Saudita e aprire la strada su queste tematiche anche alla futura Presidenza G20 dell’Indonesia.
G20: Nel 2021 la presidenza italiana, al centro persone, pianeta, prosperità
Il G20 del 2021 si svolge sotto la presidenza italiana focalizzandosi su tre pilastri interconnessi di azione: Persone, Pianeta e Prosperità. E’ il G20 di un pianeta alle prese con la pandemia da Covid-19 e con i danni profondi che questa ha causato, incidendo negativamente sui sistemi sanitari, sugli indici di povertà e sull’andamento dell’economia globale, ed evidenziando che, nell’epoca in cui viviamo, i problemi locali possono rapidamente trasformarsi in sfide globali. Non si può quindi prescindere da soluzioni comuni, che ci consentano davvero di ricostruire meglio, adottando tecnologie e strumenti innovativi per assicurare una crescita più verde e resiliente. In tale ottica, impegno dichiarato di questo G20 è di lavorare per assicurare una rapida risposta internazionale alla pandemia che garantisca un accesso equo e universale a diagnosi, terapie e vaccini, e per rafforzare la resilienza globale alle crisi sanitarie del futuro; assicurare una ripresa veloce, incentrata sulle necessità delle persone, con un’attenzione particolare alla tutela dei soggetti e dei Paesi più vulnerabili, all’empowerment femminile, al ruolo dei giovani. Significa sostenere il lavoro, la protezione sociale, la sicurezza alimentare. E’ il G20 del rilancio, un rilancio più efficiente, fondato anche su un migliore impiego delle energie rinnovabili e un chiaro impegno alla protezione della stabilità climatica e dell’ambiente, “prerequisiti essenziali per una prosperità durevole”. Il G20 si sta adoperando per colmare il divario digitale, rendere la digitalizzazione un’opportunità per tutti, aumentare la produttività e non lasciare nessuno indietro.
Il G20 è il foro internazionale che riunisce le principali economie del mondo. I Paesi che ne fanno parte rappresentano più del 80% del Pil mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta. Si tiene ogni anno dal 1999 e dal 2008 prevede lo svolgimento di un vertice finale, con la partecipazione dei Capi di Stato e di Governo. Oltre al vertice, durante l’anno di presidenza si svolgono ministeriali, incontri degli sherpa, riunioni di gruppi di lavoro ed eventi speciali.
I Paesi membri sono: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia e Unione Europea. A questi si aggiunge la Spagna, che è un invitato permanente del G20. Ogni anno, la presidenza invita alcuni altri Paesi, che partecipano a pieno titolo ai lavori del G20, in qualità di ospiti. Vi partecipano inoltre diverse organizzazioni internazionali e regionali, conferendo al foro una rappresentatività ancor più ampia.
Come funziona il G20. Il G20 non ha un segretariato permanente: l’agenda del gruppo e le sue attività vengono stabilite dalla presidenza di turno, anche in collaborazione con gli altri Paesi membri. Per assicurare la continuità dei lavori è stata istituita una ‘troika’, composta dal Paese che detiene la presidenza, il suo predecessore e il suo successore. La troika è attualmente composta da Arabia Saudita, Italia e Indonesia.
Le origini del G20. Nel 1999, a seguito della crisi economica del 1997, i ministri delle Finanze del G7 annunciarono la creazione del ‘Gruppo dei 20’, con l’obiettivo di coinvolgere altri Paesi nelle discussioni sull’economia e la finanza globale. La prima riunione ufficiale del G20 si tenne a Berlino nel dicembre dello stesso anno. Dopo la crisi finanziaria del 2008, gli Stati Uniti proposero di elevare il livello di partecipazione del G20 ai Capi di Stato e di Governo. Nel 2009, al Vertice di Pittsburgh, i Capi di Stato e di Governo decisero di istituzionalizzare il G20 come principale forum di cooperazione economica e finanziaria a livello globale. Dal 2010, i leader del G20 si riuniscono con cadenza annuale.